KIWI, LA GRECIA FA PAURA MA PESA IL RISCHIO DELLE RACCOLTE ILLEGALI

Si prospetta una annata più che positiva per il kiwi in Grecia. Il Paese ellenico si sta dimostrando anno dopo anno un competitor sempre più temibile per l’Italia. Ancora di più quest’anno dove si prevedono per il comparto greco volumi più elevati, buona qualità del prodotto e incoraggianti prospettive sul fronte export.

Come riporta il media Agrotypos, per Zisis Manosis, presidente di Zeus Kiwi, l’anno si prospetta molto buono. Nel complesso, la produzione nel Paese sarà maggiore rispetto all’anno scorso grazie all’entrata in funzione di nuove piantagioni. Il buon livello qualitativo sebbene i calibri dovrebbero essere più piccoli del solito a causa delle elevate temperature estive.

L’Hayward rimane il cavallo di battaglia per la Grecia che come altri Paesi ha normative precise sul calendario di commercializzazione: una legge fissa infatti la data di inizio raccolto per tutto il Paese al 15 ottobre e la data di inizio vendite per il mercato interno al primo novembre. Devono essere rispettati rigorosi standard di maturità dei frutti, come 6,2° Brix e un contenuto medio di sostanza secca del 15%.

Le varietà che maturano prima della Hayward — come Soreli, Green Light e Tsechelidis — generano volumi molto più bassi ma devono anche soddisfare caratteristiche di maturazione adeguate. Ma quest’anno in alcune zone, si spiega sull’organo d’informazione greco, si stanno effettuando anche raccolte illegali. Raccolte di prodotto precoci che potrebbero screditare il kiwi greco sui mercati esteri e quindi compromettere le esportazioni future.

Quest’anno le prospettive sui mercati internazionali sono positivi. Il calo della produzione in alcuni Paesi come l’Italia stessa e la buona domanda dei mercati internazionali, che si prevede continuerà a crescere, inducono a prevedere prezzi soddisfacenti.

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