VICENDA SPREAFICO, UN GROSSISTA: “NO A CONDANNE PREVENTIVE”

Sul caso Spreafico interviene Salvatore Musso, titolare dell’azienda Masterfruit e grossista dell’Ortomercato di Milano, che non nasconde preoccupazione per la vicenda.

A titolo esclusivamente personale, Musso ha deciso di condivedere alcune sue considerazioni. “Con riferimento alle notizie apparse sugli organi di stampa in merito ad una vicenda giudiziale concernente una importante azienda della filiera agroalimentare italiana, la “Spreafico Francesco & F.lli SpA” nei confronti della quale il Tribunale di Milano ha proceduto alla nomina di un amministratore giudiziario al fine di verificare i rapporti con le società di logistica che collaborano con la medesima, intendo contestare il metodo ormai diffuso portato avanti dagli organi di stampa volto a condannare aziende o persone fisiche ancor prima che si siano completate le attività di indagine da parte degli organi competenti e, in caso di rinvio a giudizio, svolto un regolare processo.

Fermo restando il principio di libertà di stampa, vorrei evidenziare che numerosi sono stati, negli anni, gli episodi di “condanne preventive” da parte degli organi di stampa relativamente a operatori del settore ortofrutticolo risultati, in seguito, innocenti; vedasi per Milano la vicenda di due aziende, “La Polignanese S.r.l.” e la “ Ortopiazzolla S.r.l.” quest’ultima operante in tutto il territorio italiano, prosciolte dalla grave accusa di associazione a delinquere riferita alla Ndrangheta all’Ortomercato di Milano, sollevata nel febbraio 2017, con sequestro delle aziende e successivamente revocato. Anche al fine di consentire alle aziende del settore di continuare ad operare, senza pregiudizio per la propria attività, pur non entrando nel merito della recente vicenda riportata con grande risalto dagli organi di informazione, mi preme evidenziare il principio della presunzione di innocenza sancita dal nostro Ordinamento. Con l’auspicio di un esito positivo della vicenda che al momento vede coinvolto un importante operatore italiano dell’ortofrutta, e confidando nell’operato della Magistratura, – conclude Musso – mi auguro per il futuro una rappresentazione giornalistica più aderente alla realtà dei fatti e più rispettosa del diritto di difesa da esplicarsi nelle opportune sedi, anche a tutela delle persone che quotidianamente lavorano per le aziende del settore”.

Qui di seguito riportiamo la risposta del direttore del Corriere Ortofrutticolo Lorenzo Frassoldati

Caro Musso , che dire? Lei solleva un problema grande come una casa, che ha infuocato le cronache politico-giudiziarie negli ultimi 40 anni. Un problema che, fintanto che non si arriverà ad una riforma vera della giustizia, non sarà risolto. Nel caso specifico, sulla vicenda Spreafico abbiamo dato solo le notizie di cronaca (quelle di cui disponevamo) senza aggiungere nulla. Mentre su tv e media uscivano servizi molto ‘pesanti’ nei confronti dell’azienda, che davano spazio solo alle accuse. Abbiamo subito dato spazio anche alle posizioni del gruppo, cui abbiamo anche chiesto un’intervista (al momento non ancora concessa), e poi abbiamo messo bene in evidenza la lettera dell’amministratore giudiziario che chiariva bene lo stato dell’arte. Il nostro mestiere è dare notizie, non oscurarle o ‘addomesticarle’ (come fanno altri). Seguiremo la vicenda con equilibrio e nel rispetto delle ragioni di una impresa che è un grande player di questo settore. Ma anche non nascondendo le notizie. Cordialità. (l. frass.)  

 

NElla foto, Salvatore Musso (a destra) assieme al figlio Emanuele

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