ESSELUNGA: “IL TAGLIO PREZZI NON GRAVERÀ SUI FORNITORI”

“Il carovita sale? Noi abbassiamo i prezzi”. È lo slogan scelto di Esselunga in una nuova strategia commerciale adottata per incentivare gli acquisti nei propri punti vendita, che non è passato inosservato tra gli addetti ai lavori suscitando perplessità e polemiche, specialmente tra i produttori ma non solo.

L’intenzione del retailer è di abbassare i prezzi di 1.500 prodotti (tra cui diverse referenze ortofrutticole) tra il 4% e l’8%, senza alzare gli altri. Il tutto in un periodo in cui si sta assistendo ad un forte aumento dei costi delle materie prime. Come è possibile? Ai dubbi ha provato a rispondere Gabriele Villa (nella foto), direttore generale di Esselunga, a Corriere Economia. “Il taglio dei prezzi non graverà sui produttori: proteggeremo i nostri piccoli fornitori, che sono oltre 5.500, soprattutto quelli locali ed esalteremo coloro che si rendono conto della situazione che il Paese sta affrontando. Da sempre attuiamo partnership durature e virtuose con chi rifornisce i nostri scaffali”, afferma il manager del gruppo distributivo. In concreto, la catena, spiega Villa al Corsera, è disposta ad investire fino a 140 milioni per calmierare i prezzi nei prossimi 12 mesi. “Vorremmo che tutta l’industria ci seguisse, in special modo quella grande, avviando uno sforzo comune. Auspichiamo si apra un dialogo in tutta la filiera, in un momento di difficoltà per le famiglie, in cui si paventano forti rincari allo scaffale. Noi andiamo avanti comunque, anche a costo di lasciare indietro qualcuno”, ha affermato ancora Villa al Corriere Economia.

Tra i produttori c’è chi conferma che il gruppo distributivo, nonostante i prezzi invariati a scaffale, ha accettato di alzare i listini. Altri invece rimangono perplessi: “Non crediamo che la politica di Esselunga possa essere realmente applicata”; afferma un produttore, che preferisce rimanere anonimo. “I 140 milioni di euro che l’azienda dice di mettere a disposizione non sono sufficienti. Temiamo che alla fine a pagare saranno sempre i produttori”. (e.z.)

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