LA SCOMPARSA DI LUIGI SALVI, MERCOLEDÌ LA CAMERA ARDENTE NELLA SEDE DELL’AZIENDA

Nel rispetto della cautela necessaria a garantire la sicurezza di tutti, la famiglia Salvi ha comunicato che la camera ardente per rendere omaggio a Luigi Salvi, scomparso venerdì scorso, sarà allestita mercoledì 8 dicembre nella sede commerciale del gruppo Salvi a Ferrara, in via Bologna 714, dalle 9 alle 16.

I funerali si svolgeranno poi in forma privata. La sepoltura avrà luogo nella tomba di famiglia a Cenate Sotto in provincia di Bergamo, comune di cui Luigi Salvi era cittadino onorario.

Luigi Salvi il fondatore del Gruppo Salvi, si è spento venerdì 3 dicembre a Ferrara,. Il 13 dicembre avrebbe compiuto 92 anni. Arrivato a Ferrara nel 1966 dalla provincia di Bergamo, Luigi Salvi ha dato vita ad un’attività imprenditoriale che oggi conta oltre2.000 dipendenti, filiali in varie parti d’Italia e un fatturato che supera i 200 milioni di euro.
Il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, appena ricevuta la notizia, venerdì aveva affermato: “Ho avuto il piacere di incontrare Luigi Salvi in alcune occasioni e ne ricordo l’entusiasmo e la vivacità nel parlare della sua attività, come se fosse al primo giorno di lavoro. La sua è stata un’esperienza straordinaria, come uomo e come imprenditore. Ha testimoniato con la sua vita un attaccamento sincero al territorio, è stato artefice di scelte e investimenti importanti che hanno portato posti di lavoro, ha contribuito a fare di Ferrara – tra le capitali della frutticoltura – un punto di riferimento e un’eccellenza a livello italiano, e non solo. E oggi, quella Ferrara a cui dedicò la sua vita, la sua passione e il suo lavoro lo ricorda e lo ricorderà con commozione e affetto, certi che il messaggio che ha portato e che ha testimoniato rimarrà un insegnamento vivo per generazioni di imprenditori e di lavoratori”.

La direzione e la redazione del Corriere Ortofrutticolo sono vicini alla famiglia Salvi, di cui hanno avuto modo di conoscere l’impegno e i valori, ed esprimono le più vive condoglianze alla vedova signora Ines, ai figli Marco, presidente di Fruitimprese, Silvia, alla testa della Salvi Vivai, Giuseppe Paolo, manager del Gruppo, e ai nipoti, unendosi al cordoglio del mondo ortofrutticolo italiano.

“Quando un “grande Vecchio” ci lascia”

Il ricordo di Lorenzo Frassoldati, direttore del Corriere Ortofrutticolo

Quando i grandi vecchi ci lasciano, circondati dagli affetti famigliari, magari dopo una lunga vita ricca di impegno, passione, lavoro, problemi ma anche tante soddisfazioni, un po’ si è rassegnati. E’ il ciclo della vita, si dice. Questo non toglie che il dolore, il rammarico, il rimpianto siano minori, perché qualcosa si perde sempre. Solo la loro presenza, il loro consiglio, la loro consumata saggezza erano importanti, erano di conforto per chi porta avanti la baracca, per chi regge il timone della barca e alza ogni giorno le vele al vento.

La morte di Luigi Salvi in veneranda età ci colpisce e lascia l’impronta inesorabile del tempo che se ne va. Resta il ricordo garbato e sorridente del patriarca di un grande gruppo, di uno dei pionieri che hanno fatto la storia dell’ortofrutta italiana, che hanno reso grande e prospera la loro impresa e insieme il territorio dove hanno lavorato, creando sviluppo e occupazione negli anni. Resta l’impronta di un uomo affabile, di un imprenditore che ha saputo mettere a frutto i suoi talenti, che oltre al lavoro creato ha lasciato buone relazioni umane nei suoi tantissimi dipendenti. Resta naturalmente il dolore della famiglia (guidata da una grande donna, la  signora Ines) ma anche un senso di vuoto e una grande eredità da gestire per  figli e nipoti, in particolare per Marco, Silvia e Giuseppe,  alla guida  delle aziende di famiglia.

Personalmente ricordo ancora nel 2016 la festa per i 125 anni di attività complessiva del gruppo e i 50 anni di attività a Ferrara, che è ‘città della frutta’ anche per merito di Luigi Salvi.

Sono andato a rileggere il pezzo che scrissi allora. Parlavo di “nessun trionfalismo, molta sobrietà. Uno stile pacato, compostezza e dignità. La forza tranquilla di chi è partito da Cenate di Sotto nella Bergamasca nel 1891 e passo dopo passo, con tenacia e sacrifici, è arrivato ad essere uno dei primi gruppi privati del paese. La forza, viene da dire, della grande provincia italiana, di chi apre bottega tutti i giorni nonostante tutto, nonostante il Paese che arranca, la burocrazia e le tasse che ti ammazzano, la politica che promette tanto e aiuta il minimo….A Ferrara abbiamo toccato con mano l’Italia “che non si è mai fermata”, di chi continua a crederci e a innovare, giorno dopo giorno. Ma soprattutto abbiamo capito che in ortofrutta la famiglia può essere davvero l’asset vincente, quel mix di passione-impegno-sacrificio che fa la differenza. Qui l’unica filiera che funziona davvero è la filiera di famiglia”.

Parole che mi sento di ricondividere adesso che il ‘patriarca’  non c’è più, nel porgere le mie personali affettuose condoglianze all’amico Marco, a sua sorella Silvia, al fratello Giuseppe e tutta la grande famiglia Salvi che governerà il gruppo nel ricordo e nella testimonianza di ‘nonno Luigi’.  

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