AUMENTO DEI COSTI, GRIDO D’ALLARME DALLA PIANA DEL SELE

“Di fronte a prezzi così bassi per la IV Gamma, i famosi 99 centesimi a busta, il rischio è che molti produttori non siano più messi nelle condizioni di produrre e possa anche mancare prodotto. Chiediamo che, a distanza di due mesi dalla chiusura dei contratti invernali, la GDO riveda le sue posizioni e riconosca almeno un 30% in più al produttore”.
Così Vito Busillo (nella foto), presidente del Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele IGP, commenta a Freshcutnews.it il fermo forzato dei listini di IV Gamma che si traduce di fatto, in una vera e propria debacle di mercato per un intero settore che valeva circa un miliardo di euro, prima della pandemia.
“Il problema principale – spiega Busillo – è che solo per la IV Gamma, la GDO pratica contratti a lungo termine. In pratica esistono listini invernali che vanno da ottobre a maggio, e quelli estivi che vanno da maggio a ottobre. In questo scenario, l’aumento vertiginoso dei costi registrato nel 2021, che per alcuni produttori è arrivato anche al 115%, è ingestibile in base alla situazione attuale definita nei contratti di quest’anno con le insegne”.
Quello che chiede Busillo, e in genere il mondo produttivo di IV Gamma, è una revisione dei contratti in corso per l’adeguamento all’aumento dei costi.
“Per fare un esempio sui costi del Consorzio di Bonifica della Destra del Sele – dice Busillo che ne è il presidente -, se prima dell’impennata dei costi delle materie prime, il prezzo di un kWh di energia era di 6 centesimi, adesso è arrivato a 16, il 167% in più. È grave che questo fardello economico non sia equamente distribuito lungo tutta la filiera. Il rischio è che possa mancare a breve prodotto sugli scaffali”.
Mariangela Latella
(fonte: FreshCutNews.it)

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