INDETTO SCIOPERO DEI PORTUALI, ALIS FRENA: “SERVE DIALOGO”

Giovedì 16 dicembre scatta lo sciopero generale di otto ore indetto da Cgil e Uil per i lavoratori sia pubblici sia privati. Il giorno dopo, venerdì 17 dicembre, sarà la volta dei portuali. Ma al riguardo Alis, Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, frena.

“Abbiamo appreso dello sciopero dei lavoratori portuali indetto per il prossimo 17 dicembre e promosso dalle federazioni di settore delle principali sigle sindacali e, come ALIS, riteniamo che tale scelta rappresenti un attentato alla serenità del Natale e al tentativo dei cittadini e delle famiglie italiane di tornare a vivere normalmente, dopo due anni di pandemia, le festività.

Siamo infatti sempre più convinti che, specialmente in un momento storico così delicato, ogni tipo di blocco delle attività lavorative e commerciali rappresenti una scelta inopportuna, che rischia solo di danneggiare l’auspicata ripresa e la continuità economica delle aziende di trasporto e logistica e delle compagnie armatoriali. Scioperare questo venerdì a ridosso del Natale causerebbe un danno incalcolabile per l’intero Paese e, in particolare, per le isole ed i cittadini siciliani e sardi che hanno bisogno di continuo approvvigionamento e che, con un simile blocco, vedrebbero invece gli scaffali dei supermercati senza prodotti di prima necessità”.

Con queste parole il Vicepresidente di ALIS Marcello Di Caterina (nella foto) commenta lo sciopero indetto per venerdì 17 dicembre dai lavoratori dei porti e delle Autorità di Sistema Portuale.

“Comprendiamo bene le esigenze emerse da coloro che lavorano ogni giorno nel mondo portuale italiano, ma riteniamo allo stesso tempo che solo attraverso un dialogo diretto ed un confronto serio con le Istituzioni sia possibile davvero salvaguardare l’intero sistema produttivo e l’intera filiera logistica. Facciamo pertanto appello sia al senso di responsabilità degli operatori del settore che alla disponibilità del Governo affinché si eviti uno sciopero del genere che risulterebbe davvero dannoso, a livello sociale ed economico, in questo periodo di Natale”.

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