LEADER PRICE APRE ALL’AUMENTO DEI LISTINI: “FATTIBILE, SEGUENDO LE REGOLE DEL MERCATO”

La necessità di aggiornare i listini di IV Gamma a causa dell’incredibile aumento dei costi delle materie prime, si sta rivelando più delicata e complessa di quanto non ci si aspetti.
La complessità deriva dalla necessità di procedere ad aumenti corali in un mercato, quello della GDO, in cui i discount, che per definizione giocano al ribasso, non solo corrono a grandi falcate crescendo di anno in anno, ma in alcuni casi, quelli di due multinazionali del discount, tanto per non fare nomi, fanno la voce da padrone perché, proprio per i loro fatturati, possono permettersi di assorbire buona parte di questi aumenti anche in relazione al peso della categoria sul totale del giro d’affari.

Carmelo Carriero

Ne parliamo in un’intervista esclusiva a Fresh Cut News, con Carmelo Carriero, responsabile acquisti freschi di Leader Price, l’insegna discount fondata nel 2017, fra gli altri dal Gruppo Ibba di Oristano che è anche socio di maggioranza di CRAI.

– Come affrontate la richiesta fatta all’unisono dai produttori di IV Gamma di aggiornare i listini a causa dell’aumento dei costi di materiali, energia e servizi?
“I listini di IV Gamma sono stabili da tempo anche perché i processi di lavorazione, salvo particolari casi eccezionali, sono sempre quelli. La situazione che si sta verificando, con l’impennata delle materie prime, impone tuttavia delle riflessioni. È un momento delicato. Sta ai fornitori presentare dei nuovi listini al distributore, mentre sta all’azienda valutare, in base all’andamento del mercato, quali sono gli aumenti che vanno riconosciuti e soprattutto quanta parte di questi aumenti possa essere assorbita dal retailer e quanta altra, invece, vada ribaltata sul consumatore”.
– Con il recepimento della direttiva sulle pratiche sleali che vieta il sottocosto, pensa che questo processo di revisione dei listini possa essere in qualche modo accelerato?
“La tendenza inflattiva è generalizzata per tutti i tipi di prodotti, non solo per quelli di IV Gamma. È inevitabile. Sulla IV Gamma se gli aumenti sono tra il 2 e il 5%, possiamo pensare di assorbirli. Se sono superiori, se ne dovrà parlare. Noi trattiamo la IV Gamma come fascia di ingresso ossia con listini fissi e promozioni periodiche ma stiamo monitorando il mercato nella prospettiva di un aumento nel corso dell’anno. Un aumento che non può effettuarsi se non seguendo le regole del mercato. Inoltre, il nostro Gruppo ha appena cambiato la nostra gestione acquisti che, da gennaio di quest’anno, facciamo con la cooperativa Codè CRAI Ovest di Torino, soprattutto per efficientare la rete logistica in previsione di un piano di sviluppo in Lombardia. Tornando ai listini, la prima fase sarà quella di concordarne di nuovi con l’industria”.
– Su un importante quotidiano nazionale, nei giorni scorsi, una società di analisi di mercato, proponeva di affrontare questo aumento dei costi trasformando il reparto freschi e freschissimi da ‘specchietto per le allodole’ o ‘biglietto da visita’ che dir si voglia, a vero e proprio asset aziendale autonomo. Cosa ne pensa?
“Non sono il direttore generale per poter rispondere a questa domanda, ma sinceramente non ne vedo la necessità a meno che non si voglia darlo in gestione esterna. Il punto è un altro, tornando al tema di oggi: gli aumenti bisognerà riconoscerli. Si tratta solo di capire quanto, quando e, soprattutto, quanto trasferire sul consumatore che peraltro è abituato da sempre alla volatilità dei prezzi nel settore dell’ortofrutta fresca. Certo bisogna capire nel dettaglio quali sono le tensioni sulla produzione e quante sulla materia prima”.
– Anche sulla materia prima ci sarebbero tensioni visti gli obiettivi di sostenibilità rigorosissimi che si è data l’Europa. Si pensi all’abbattimento dei pesticidi, alla spinta verso il bio. A tal proposito, quanto incide il bio nel vostro reparto di IV Gamma?
“Incide per un 5% ma non penso che faccia più di tanto la differenza a scaffale dal momento che le altre produzioni sono comunque sostenibili perché derivate da lotta integrata e poi perché, in particolare per la IV Gamma, esiste una legge che la disciplina e che ne garantisce al massimo food safety e qualità”.
Mariangela Latella

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