ODORIZZI: “QUANTE SFIDE VINTE CON MELINDA”. E SU QUELLE FUTURE…

È stato per 18 anni alla guida di una delle realtà più conosciute e organizzate del panorama ortofrutticolo italiano.

Nei suoi sei mandati in Melinda, Michele Odorizzi (nella foto), presidente uscente, ha contribuito alla crescita del consorzio melicolo trentino, che dal 2003 ad oggi ha più che raddoppiato il fatturato – che oggi si attesta attorno ai 330 milioni – aumentato i volumi, differenziando le referenze, “in una sfida continua verso l’innovazione, cercando sempre di anticipare i competitors nella ricerca di soddisfare le esigenze del mercato e quindi di essere sempre un passo avanti agli altri”, commenta Odorizzi, che ora, pur rimanendo nel consiglio di amministrazione del colosso trentino (dove è repsente dal lontano 1992), lascia la presidenza ad Ernesto Seppi.

Ripercorrendo i quasi due decenni in cui è stato al vertice di Melinda, Odorizzi sottolinea come dal 2003 il cambiamento del mercato è stato radicale: “All’inizio degli anni Duemila ci si focalizzava più sull’ingrosso. Il ruolo della GDO è cresciuto nel tempo. La distribuzione inizialmente non valorizzava adeguatamente la qualità della frutta. Negli ultimi anni però anche le catene distributive hanno compreso l’importanza di innalzare il livello qualitativo”.

Al suo esordio alla presidenza nel 2003 Odorizzi si è trovato a gestire il primo piano industriale del consorzio della Val di Non in cui era prevista una riduzione delle sale di lavorazione (da 17 a 6) per concentrare il prodotto e realizzare economie di scala per razionalizzare e ottimizzare l’efficienza produttive e organizzativa. “La sfida era organizzare le cooperative in un unico organismo centralizzato per concentrare le lavorazioni dei prodotti e gli ordini”.

Il primo passaggio fondamentale del primo periodo è stato l’ottenimento della DOP per le varietà Golden e Red Delicious, oltre a Renetta Canada. “A livello di immagine e certificazione di qualità per noi è stato importantissimo”, precisa il presidente uscente di Melinda, che ricorda un altro passo decisivo: l’ingresso nel settore del trasformato con il lancio delle mousse in collaborazione con l’azienda Chini. Negli anni inoltre è proseguito un progressivo adeguamento tecnologico dei macchinari per servire al meglio la distruzione organizzata, l’ingrosso e il dettaglio.

Un altro momento cruciale in questi 18 anni è stato il piano strategico 2012-2013 con alcuni punti focali: il riposizionamento della marca e l’ulteriore innalzamento del livello qualitativo, un nuovo approccio commerciale con un potenziamento dell’export, nuovi massicci investimenti in comunicazione, anche all’estero, e sulla sostenibilità. Il tutto senza dimenticare il grande progetto delle celle ipogee, avviato nel 2010 e concretizzato dal 2013, anno in cui è stato inaugurato il primo lotto. “Un altro punto centrale di quegli anni è stato il rinnovamento varietale – aggiunge Odorizzi: da azienda quasi “monomarca” con la Golden, ci siamo evoluti proponendo un ricco paniere di prodotti di alta qualità ma con caratteristiche peculiari e a marchio, come SweeTango, Enjoi, Morgana”.

L’altro “momento storico” fondamentale per Melinda è stato l‘accordo strategico con La Trentina nel 2017, che ha portato ad una comune organizzazione per la commercializzazione dei prodotti, attraverso una nuova filiale commerciale, pur mantenendo la valorizzazione dei rispettivi marchi, sotto il cappello di Apot.

“Oggi posso affermare che siamo riusciti a vincere tutte le sfide che abbiamo affrontato in questi lunghi anni. Ora il mondo sta cambiando rapidamente e siamo pronti per proporre soluzioni innovative ai gusti dei consumatori che stanno evolvendo con una notevole rapidità, mantenendo sempre alta l’attenzione alla sostenibilità. La sfida più grande è riuscire ad affermarci sui mercati con nuovi prodotti, a partire dai trasformati di IV e V gamma, e con un sogno nel cassetto: valorizzare l’economia circolare legata al prodotto mela utilizzando in maniera sostenibile per esempio gli scarti delle lavorazioni”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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