LO SPETTRO DELL’INFLAZIONE, I TIMORI DEI CONSUMATORI NEL 2022

Gli italiani si sentono pronti a “partire” verso un nuovo futuro, ma sono ancora trattenuti a causa delle incertezze che caratterizzano il presente, dovute anche alla recrudescenza della pandemia.

Speranza e timore sono tra le parole che le persone associano maggiormente a questo 2022 appena iniziato, mentre avanza la voglia di cambiamento e cresce la preoccupazione per il climate change.

Intanto, l’inflazione minaccia i consumi e il budget delle famiglie rischia di essere sempre più limitato alle spese obbligate. Se il presente appare problematico e confuso, si guarda invece con fiducia al progresso tecnologico.

Si tratta della fotografia scattata da due survey dell’Ufficio Studi Coop, svolte a dicembre scorso e appartenenti al Rapporto Coop 2021 (la versione integrale è disponibile qui). La prima di esse, “2022, Coming Soon – Consumer”, è stata condotta in collaborazione con Nomisma su un campione di 1.000 persone rappresentativo della popolazione italiana. La seconda, “2022, Coming Soon – Manager”, ha invece coinvolto la community di esperti del sito italiani.coop, 800 opinion leader e market maker tra cui sono state selezionate 440 persone in grado di anticipare, più di altre, le tendenze future del Paese.

Ecco alcune delle principali previsioni, tendenze e aspettative per il 2022 emerse dalle due survey.

Lo spettro dell’inflazione: le prospettive per il 2022

Se tra i market maker e gli opinion leader intervistati si respira un certo ottimismo rispetto alla situazione pandemica e all’andamento dell’economia, si registra più preoccupazione, invece, per quanto riguarda i consumi delle famiglie e il mercato del lavoro.

In particolare, 6 manager su 10 sostengono che i consumi seguiranno l’andamento del PIL a causa dell’inflazione, che secondo gli esperti intervistati, come anticipato, raggiungerà +2,9%.

Il 63% dei manager ritiene che la crescita dei prezzi proseguirà per tutto il 2022. Il 71% di essi sostiene che dovrebbe essere contrastata attraverso una riduzione del cuneo fiscale, il 47% attraverso un adeguamento dei salari al costo della vita e un altro 47% grazie a una riduzione selettiva dell’Iva.

In previsione dell’aumento dei prezzi, 1 famiglia su 2 pensa che non modificherà il proprio livello di spesa nel 2022, rispetto al periodo prepandemico, il 22% degli italiani spera di superare quel livello, mentre il 29% (quasi 1 italiano su 3) non riuscirà a eguagliarlo.

L’inflazione, portando le famiglie a concentrare il proprio budget sulle spese obbligate (in particolare utenze domestiche e salute) potrebbe dunque allontanare il sogno di acquistare, ad esempio, un nuovo prodotto tecnologico, un viaggio o di organizzare serate con gli amici: prodotti tecnologici e vacanze sono le prime voci su cui – in caso di inflazione al +2% o +3% – le famiglie ridurranno la spesa nel 2022 (citate dal 36% e dal 31% degli italiani).

L’inflazione nell’alimentare

Per quanto riguarda il settore alimentare, i manager della filiera prevedono una crescita media dei prezzi superiore al 3,5%. Una situazione a cui, secondo gli esperti, le famiglie reagiranno andando a caccia di promozioni (citato dal 51%), facendo più spesso spesa nei discount (47%), cercando punti vendita più convenienti (43%), acquistando più spesso prodotti a marchio del distributore (39%) e diminuendo gli sprechi (34%).

In generale, dunque, molte famiglie affronteranno il rincaro dei prezzi con un downgrading del carrello – in particolare nel Sud e nella lower class – rendendo così ancora più ampia la forbice dei consumi tra classi più e meno abbienti.

Si conferma l’orientamento verso la territorialità dei cibi (100% italiano e di provenienza locale) e si afferma sempre di più la tendenza verso un’alimentazione biologica e salutista.

Le previsioni per la GDO per il 2022

La GDO italiana ha chiuso il 2021 pareggiando le vendite del 2020, risultato dovuto anche al buon andamento del periodo natalizio. Sarà il 2022, tuttavia, il vero banco di prova per questo settore: in particolare, secondo gli esperti intervistati, saranno prezzi, digitalizzazione, nuovi comportamenti d’acquisto gli aspetti più importanti dello scenario del 2022.
L’inflazione e le dinamiche legate alla pandemia rendono difficile fare previsioni precise, ma l’Ufficio Studi Coop con il supporto d’analisi di Nielsen stima comunque, per il 2022, un andamento delle vendite totali GDO di poco inferiore all’1,5% a valore.

(fonte: Nomisma)

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