IL MERCATO DI GENOVA VUOLE ANDARE IN PORTO. PAROLA D’ORDINE: INTERNAZIONALIZZAZIONE

Tanti progetti in itinere e un sogno, l’internazionalizzazione, che potrebbe presto diventare realtà grazie alla vicinanza a uno dei porti di punta per i traffici di frutta e verdura: il Mercato di Genova pensa in grande, forte dei buoni risultati ottenuti nella piattaforma di Bolzaneto inaugurata 12 anni fa.

La pandemia ha frenato alcuni progetti costringendo l’ente gestore a rivedere i piani, ma la strada è tracciata: “Stiamo lavorando per governare il cambiamento che è stato ulteriormente accelerato dalla crisi sanitaria inserendo elementi di ulteriori novità”, puntualizza Gianni Vassallo, presidente della società di gestore SGM.

Gianni Vassallo

“Oggi il Mercato di Genova distribuisce ortofrutta su tutto il territorio dalla Liguria al basso Piemonte, alla bassa Lombardia, storicamente collegate al Genovesato, fino alla Costa Azzurra”, aggiunge il presidente di SGM. Lo scorso anno sono state circa 180 mila le tonnellate di ortofrutta movimentate.

Una piattaforma, quella del capoluogo ligure, che ha come mission anche la valorizzazione dei prodotti del territorio: “Siamo il polmone dell’agricoltura ligure, senza il Mercato non ci sarebbe la possibilità di veicolare i pochi prodotti di qualità elevata che nascono qui”, puntualizza Vassallo. Non solo ortofrutticoli: “Transitano dal mercato prodotti locali come il vino e l’olio, che qui trovano l’adeguata vetrina”.

Con le risorse del PNRR ci sarà l’opportunità di un ulteriore miglioramento del quadro generale con l’accentuazione della logistica per una movimentazione delle merci sempre più smart, consegne con mezzi elettrici fino all’ultimo miglio. “In questo ambito andrà avviata una riflessione sugli orari perché siano sempre più al servizio dell’utenza e della clientela: frutta e verdura saranno sempre più movimentati h24”, dice il presidente di SGM.

In agenda ci sono poi il fotovoltaico e la coibentazione della strutture, il perseguimento di una catena del freddo ancora più efficiente, la digitalizzazione.

Ma il grande obiettivo, bloccato di fatto dall’arrivo del Covid, è l’internazionalizzazione, da perseguire, con un collegamento diretto con il porto di Genova, dove transita tanta, tantissima ortofrutta: un carico e scarico sulle banchine da 362 milioni di euro, stando ai dati del 2019. “Avevamo già individuato dei mercati esteri di sbocco, ma il Covid ha rovinato i piani. Ora lo riprenderemo per concretizzare il prima possibile. Sono grandi le potenzialità derivanti dal transito delle merci nel Porto Genova, non sviluppate appieno. Per noi questa è una strada obbligata: vogliamo essere protagonisti del cambiamento, non subirlo”.

Mirko Aldinucci

(Nel prossimo numero del Corriere Ortofrutticolo cartaceo il primo piano è dedicato ai Mercati all’ingrosso)

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