USO TERRENI INCOLTI E NUOVE MISURE NEL PIANO ANTICRISI UE

I servizi della Commissione europea sono al lavoro per stilare una lista di misure da varare con urgenza con l’obiettivo di limitare l’impatto economico della crisi in Ucraina.

Si punta, in particolare, sull’aumento della produzione europea di cereali e semi oleosi, eliminando i vincoli esistenti al pieno utilizzo dei terreni disponibili. Potrebbero essere anche attivate alcune delle misure di gestione previste dalla PAC per sostenere i settori più colpiti, come la zootecnia, dall’incremento dei costi produttivi. Da tempo, numerosi Stati membri sollecitano l’apertura dello stoccaggio privato per le carni suine. Una prima discussione si è già svolta in seno al Comitato speciale agricoltura (Csa) nel quale sono presenti, oltre ai tecnici della Commissione, i rappresentanti delle amministrazioni nazionali. Un altro incontro è previsto la prossima settimana in vista della sessione del Consiglio Agricoltura della UE, che si terrà il 21 marzo, nel corso del quale dovrebbero essere assunte le scelte finali. Sulle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina è intanto intervenuto il ministro francese Julien Denormandie, presidente di turno del Consiglio.

“Dobbiamo produrre di più in ambito europeo – ha detto il ministro – per scongiurare una crisi alimentare nei prossimi mesi”, facendo riferimento alla situazione dei paesi terzi dell’area mediterranea fortemente dipendenti dalle importazioni di cereali da Ucraina e Federazione Russa. Nel caso del Libano, le importazioni di grano dall’Ucraina coprono addirittura il 90% dei consumi interni.Denormandie ha anche evidenziato che l’aumento del prezzo dei cereali ha un impatto negativo sulla zootecnia di cui si terrà conto nel “Piano di resilienza” che il governo francese presenterà nei prossimi giorni. E che andrà ad aggiungersi alle misure in preparazione in ambito europeo. A Bruxelles si è anche discusso delle misure restrittive sulle esportazioni di cereali varate dal governo ungherese, che hanno sollevato dure contestazioni da parte di numerosi Stati membri. Un portavoce della Commissione europea ha dichiarato che il provvedimento è stato regolarmente notificato a Bruxelles ed è ora all’esame degli esperti legali. È evidente, ha aggiunto, che sarà respinto qualsiasi intervento contrario alle regole della libera circolazione dei prodotti.

(fonte: Agrisole)

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