PREZZI DEI CARBURANTI ALLE STELLE, L’AUTOTRASPORTO SI FERMA

Sciopero dei camionisti lunedì 14 marzo. Ad annunciarlo è Trasportounito, l’associazione italiana degli autotrasportatori professionisti, che sul suo sito scrive che “le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi per causa di forza maggiore”.

Anticipando le manifestazioni annunciate per il 19 marzo da Unatras, l’associazione degli autotrasportatori professionisti spiega in una nota che “non si tratta di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore”.

L’aumento dei prezzi dei carburanti, divenuto costante nelle ultime settimane, sta, infatti, mettendo in seria difficoltà l’intero settore.

“La sospensione dei servizi si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al ministro e al viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi – anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”.

I primi blocchi spontanei dei camionisti contro l’aumento del costo del carburante si erano avuti il 22 febbraio, quando in Sicilia e Puglia i sit-in di autotrasportatori avevano creato notevoli disagi. I prezzi alle stelle del gasolio (l’aumento generalizzato di più del 25% in un anno, con il diesel che si allinea alla benzina e al self e supera i 2 euro al litro), vanno a peggiorare una situazione già molto critica a causa della carenza di conducenti (le stime parlano di almeno 20 mila camionisti che mancano all’appello).

Ma le proteste nel comparto dei trasporti potrebbero portare come immediata conseguenza un’ulteriore grave impennata dei prezzi al dettaglio. Un “effetto diretto sulla collettività” e sui prodotti nei negozi, come denuncia Codacons; “una conseguenza inevitabile, considerato che l’85% delle merce venduta in Italia viaggia su gomma, e un ulteriore danno per i consumatori, stremati al pari delle imprese dal caro-carburante”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “In tale situazione, dal Governo arriva un immobilismo vergognoso, e non si capisce cosa attenda l’esecutivo per azzerare immediatamente l’Iva su benzina e gasolio e ridurre le accise, anche in considerazione degli enormi guadagni incamerati dalle casse statali da novembre ad oggi grazie alla tassazione sui carburanti e alla crescita dei listini alla pompa” conclude Rienzi.

(fonte: Corriere)

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