UNITEC, ROBOTICA SEMPRE PIU’ STRATEGICA PER DARE UNA SECONDA VITA ALLA FRUTTA

Migliorare la qualità della frutta, dal punto di vista estetico ma anche di sostanza, ottimizzare il lavoro risparmiando la parte più usurante per le persone e contribuire al benessere del pianeta evitando che la frutta non adatta per il mercato del fresco vada sprecata e possa invece avere una seconda vita.

Questi gli obiettivi di Unitec Group, che ha presentato a Berlino, nel corso di Fruit Logista 2022, dopo due anni di assenza. Se la qualità estetica e interna della frutta è da sempre un tratto distintivo di Unitec, che in questo modo cerca di rispondere alle esigenze del mercato e dei consumatori, è sul piano della robotica applicata al processo di lavorazione che il gruppo sta investendo in modo importante. Lo ribadisce Angelo Benedetti, presidente e direttore generale di Unitec, mentre spiega che, grazie alla tecnologia “si dà supporto e sostegno al processo di lavorazione per supplire a quei lavori più ripetitivi per le maestranze e per aiutare le imprese che faticano a trovare personale”. La robotica, infatti, spiega Benedetti, “è applicabile già all’inizio del processo, quando vengono alimentate le linee, svuotando le casse; poi, man mano che si avanza nella lavorazione, la tecnologia supporta la fase di confezionamento: le macchine permettono, infatti, di inserire i frutti negli alveoli e nei plateau che poi vanno presentati al mercato”. In questa fase, cruciale è la “correzione del peso” che la tecnologia permette di effettuare: “Al posto di due persone che dovrebbero correggere il peso sbilanciato delle confezioni, interviene la macchina, che dà una forte garanzia ai clienti delle centrali ortofrutticole”. La tecnologia può essere in seguito applicata alla pallettizzazione. Ma la fase più complessa che la macchina riesce ad evitare è quella dell’inserimento dei frutti all’interno della confezione, perché – come ricorda Benedetti – si tratta di milioni e milioni di operazioni che vengono fatte quotidianamente.
E, a proposito di numeri, il presidente di Unitec ricorda che sono 350 miliardi i frutti che ogni anno il gruppo classifica, “circa 40 frutti per ogni abitante del pianeta”. Di cui – altro punto fondamentale – 45 miliardi non sono idonei per il fresco, circa il 12% che, grazie alla tecnologia, non vengono sprecati bensì dirottati ad una “second life”; anche un miliardo e 200milioni di mele vengono risparmiate allo spreco e una quantità di ciliegie pari a quella che la Cina importa ogni anno.
Con la consapevolezza che “la frutta non ci aspetta”, Nour Abdrabbo, responsabile commerciale di Unitec per il Latino America, insiste nel sottlineare che “l’innovazione è nel dna dell’azienda e delle persone che ci lavorano e, consapevoli del fatto che l’industria della frutta ha necessità di risposte efficienti e rapide, siamo presenti con 20 sedi operative in tutto il mondo””, fa sapere Abdrabbo. La “connessione con le aziende e il mercato” è un altro dei punti di forza di Unitec. “Nel mondo della frutta secca molto importante la tecnologia Hazelnut vision per la classificazione di nocciole crude e tostate e anche quella dell’avocado, Avocado vision e Unique avocado”. Si tratta, infatti, di un frutto su cui l’attenzione del mercato è forte perché considerato un “super food, dai grandi benefici nutritivi”, aggiunge il responsabile commerciale: “Oggi il consumo di avocado in Europa è più basso rispetto ad altri continenti; la tecnologia aiuta a misurarne la qualità ma anche lo stadio permettendo di sapere se può essere consumato tra una settimana o tra un mese”.

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