Dallo zenzero biologico cinese ai limoni, agli avocado, i mango, i piselli, i fagioli e il mais dello Zimbawe, la strada dei prodotti sostenibili e biologici è un fil rouge che collega molti degli espositori presenti a Fruit Logistica 2022, la fiera che si è chiusa giovedì scorso, il 7 aprile e ha riaperto i battenti dopo l’annullamento dell’edizione del 2021 e il rinvio di due mesi quest’anno a causa della pandemia.
E passeggiando tra gli stand allestiti dai paesi extraeuropei si è osservato che, anche laddove i prodotti non sono già biologici, ci si impegna e realizzarne, come recita l’orgoglioso cartello “going organic” nello stand allestito dallo Zimbawe. Non solo l’angolo preparato da Fair trade, dunque, a Fruit Logistica, stava ad evidenziare la necessità di un approccio all’agricoltura sempre più sostenibile. A Berlino il biologico era più di un auspicio: una promessa o una chiara intenzione, quando non è già una realtà.
Lo Zimbawe, ad esempio, ha presentato Broomrigg farm, impresa agricola situata vicino alla città di Gweru nella provincia delle Midlands che produce piselli “mangetout”, piselli zuccherati, mais novello, fagioli fini, cipolle e pomodori. Broomrigg farm ha già ricevuto la certificazione Global Gap nel 2008 e “fa affidamento su fonti organiche” con l’obiettivo di “aumentare la fertilità e la produttività del suolo” senza utilizzare fertilizzanti chimici, per intraprendere la direzione di un’agricoltura che anche volano di riscatto e di libertà. Concetti, questi, ribaditi nello stand del Mali, dove un cartello ricordava la necessità di “rafforzare le capacità di approvvigionamento dei prodotti nazionali al fine di aumentare le esportazioni e ridurre la povertà”. Lo stesso monito svettava anche nella scritta “AD. 1957 – Freedom and Justice” allo stand del Ghana dove è stata riproposta una riproduzione della Black star gate, la grande porta che si trova nella piazza centrale di Accra.
Anche l’Argentina, con il suo vasto spazio al padiglione 27, si è soffermata sull’importanza di prendersi cura dell’ambiente e delle risorse naturali, mentre snocciolava le proprietà dei limoni prodotti in modo sostenibile in quel paese, al nord, dove le coltivazioni 60mila ettari di terreno nel rispetto della natura. Zamora Citrus, presente in fiera, coltiva 1.200 ettari nella zona di di produrre limoni di diverso tipo: quelli coltivati in modo tradizionale, con zero residui, senza trattamento post-raccolta e del tutto biologici dimostrando lo sforzo verso una qualità sempre maggiore che tenga conto del rispetto dell’ambiente.
La tedesca BioTropic, dal canto suo, ha iniziato la sua attività nel 1997 con l’importazione di banane biologiche dalla Repubblica Dominicana, per poi arrivare ad acquistare frutta e verdura biologica di ogni tipo da più parti del mondo. Il quartier generale si trova a Duisburg, in Germania, dove sorgono anche le camere di maturazione di mango e banane. Oltre al rapporto commerciale con questi produttori, BioTropic gestisce direttamente piccoli progetti di coltivazione in Costa Rica, Repubblica Dominicana e Costa d’Avorio coinvolgendo produttori locali. Anche lo zenzero della Shandong Sanhui Food Co., Ltd. fondata nel 2002, con sede ad Anqiu, in Cina è biologico e certificato con standard GAP: 300 ettari di terreno e un impianto di lavorazione di oltre 20mila metri quadri, un magazzino a temperatura costante in grado di stoccare oltre 10mila tonnellate di zenzero fresco e una capacità annuale di esportazione che va oltre le 20mila tonnellate.
Ospite di Fruit Logistica 2022 anche la Keitt exporters limited, dal Kenya, coltivatore ed esportatore di verdura e frutta fresca con certificazione Global gap. Nello stesso stand era presente anche la Origen Fresh Epz Limited, uno dei maggiori esportatori africani di avocado fresco che lavora con 50mila agricoltori attivi nell’Africa orientale, specializzati anche in oli vegetali, tra cui un’ampia gamma di oli essenziali biologici destinati sia all’industria alimentare che farmaceutica e cosmetica.
Chiara Affronte