IL VERTICAL FARMING DIVENTA PIÙ “ACCESSIBILE”: ARRIVA LA FOGPONICA

E’ stata presentata in occasione dell’ultima edizione di Fruit Logistica una nuova tecnica colturale di vertical farming: si chiama Fogponica, perché la nebulizzazione sulle piante verticali avviene tramite minuscole goccioline che creano un effetto ‘nebbia’.

Un metodo colturale che rende più accessibile il vertical farming a tutti i produttori e che garantisce rese e sapore ancora maggiori. La tecnologia è firmata dall’azienda tedesca Lite&Fog ed è una delle soluzioni protagoniste dello Start-up Hub dedicato alle innovazioni per le colture in serra.

Tra le novità principali, emerse nel corso della tre giorni berlinese, anche un modello di calcolo per la sostenibilità economica di un progetto industriale in serra, prodotti inediti per la IV Gamma come la Salicornia, adatta ai terreni salini ma coltivabile in qualsiasi tipo di terreno.

Fresh Cut News ha preparato una breve carrellata di queste novità rivoluzionarie legate al mondo dell’agricoltura di precisione emerse nello Startup Hub di Fruit Logistica con eventi che si sono tenuti nel corso della tre giorni.

La coltura Fogponica

Nuovissima tecnica colturale proposta da Lite&Fog, già testata su fragole, rucola e valerianella e adatta al vertical farming. “Si tratta di un’evoluzione della coltura aeroponica – ha spiegato Martin Peter, co-founder della start Up tedesca – ma è molto meno costosa sia nella fase di costruzione che in quella di mantenimento. Nei test sulle fragole siamo riusciti ad ottenere un 25% di contenuto zuccherino in più”.
La struttura si sviluppa su tre colonne di vetro dentro le quali si coltiva in verticale. Le ‘colonne produttive’ controllano le colture anche attraverso una tecnologia che si chiama molecolar farming che sarà il tema del futuro per la creazione gli ingredienti. Anche in questo caso le radici vengono nutrite attraverso l’irrorazione di goccioline (droplet); queste, nel caso di valerianella e rucola, hanno portato a rese tre volte superiori.

Controllo della qualità

L’azienda israeliana Unispectral ha presentato una piccola macchina fotografica in grado di catturare immagini iperspettrali per il controllo della qualità dei prodotti ortofrutticoli.
“La macchina fotografica – ha detto Dan Dariel, direttore e marketing & product development manager dell’azienda – è in grado di riconoscere i materiali su diverse bande spettrali contemporaneamente, producendo dei grafici immediatamente comparabili tra loro. Ha un prezzo e dimensioni molto inferiori rispetto alle macchine di questo tipo esistenti sul mercato fino ad ora. Può essere connessa ad uno smatphone oppure ad un computer, ad esempio per identificare e classificare i virus che colpiscono le piante, per misurare il livello dell’acqua delle colture, ecc.”.
Ogni informazione viene registrata. “Attualmente siamo coinvolti in molti test, soprattutto sotto serra dove si vuole introdurre l’agricoltura di precisione”, ha aggiunto. “Questo sistema di controllo di qualità può essere usato anche nella fase di raccolta, di lavorazione e di confezionamento”.

 

La lotta hi-tech contro gli sprechi

OneThird ha presentato una tecnologia in grado di predire la shelf life del prodotto in ogni momento della catena di fornitura di modo da ottimizzare la qualità del prodotto, programmare meglio la supply chain e abbattere gli sprechi alimentari che sono la causa principale delle emissioni di CO2 in atmosfera, inquinando sette volte di più dell’industria aerea.
“OneThird, la nostra azienda – ha detto Marco Snikkers, co-founder della startup – parte dal presupposto che ogni anno un terzo del cibo prodotto in tutto il mondo viene sprecato. Di questo, il 40% è rappresentato da prodotti ortofrutticoli. In pratica è come buttare via, ogni anno, l’intera produzione della Cina. In questo caso lo spreco deriva dal fatto che sostanzialmente non ci sono dati, men che meno condivisi, sulla shelf-life dei prodotti lungo la catena di fornitura”.
Lo scanner ottico è collegato ad uno smartphone dotato di un programma di imaging e integrato con l’uso dell’intelligenza artificiale. Questo sistema può essere usato da produttori, distributori e negozianti che con questo sistema hanno il quadro della situazione costantemente sotto mano e possono prendere decisioni in tempo reale. I dati acquisiti possono essere condivisi con tutta la catena di fornitura. Fino ad ora il test ha interessato pomodoro, berries e avocado ma si sta lavorando su altri prodotti per estendere questa tecnologia a tutte le varietà.
“Attualmente stiamo lavorando con partner in Europa e Nordamerica per introdurre questa tecnologia – ha aggiunto Snikkers – Il nostro obiettivo è arrivare a risparmiare 150 milioni di chili di prodotto pari a circa 250 milioni di euro, da qui al 2027 permettendo al consumatore finale di accedere a prodotti di qualità migliore e a prezzi più bassi”.

Controllo della sostenibilità su larga scala

Attraverso l’intelligenza artificiale si possono controllare e gestire le condizioni del suolo. È la proposta innovativa di Heliopas presentata a Berlino. “Abbiamo fatto analisi con il nostro programma del controllo del suolo dopo la pioggia – ha affermato Ingmar Wolff, co-founder dell’azienda -. Attraverso questa tecnologia abbiamo un quadro dettagliato di quanto pioggia cade, quando e dove con riferimento specifico ai singoli campi. Con l’installazione di sensori, possiamo anche monitorare le condizioni di idratazione del suolo ad un costo molto minore di quello proposto dalle analisi con i droni: circa 5mila volte di meno. Inoltre, riusciamo a misurare l’idratazione del suolo fino a 10 metri di profondità, un record, L’innovazione è in grado di fornire una copertura mondiale con dati aggiornati ogni 24 ore”.
Il monitoraggio del suolo permette di allertare in anticipo la catena di fornitura su eventuali ammanchi di prodotto, oltre che di risparmiare sui costi di controllo di sistema e ottenere dei data base su larga scala per i certificati di sostenibilità o per i programmi di risparmio idrico.

Luce UV e ozono gassoso per sanificare le celle

Si tratta di un’innovazione realizzata dall’azienda peruviana Blue Shark. “Di solito non è normale avere un generatore di ozono dentro le celle frigorifrere – ha spiegato Alvaro Tello Loli  -. Noi ce lo mettiamo ed è una cosa del tutto innovativa oltre che pratica. Questo sistema permette di non lasciare residui chimici. Le nostre macchine possono essere sia affittate che vendute a prezzi abbordabili. Abbiamo anche nuovi prototipi ai quali stiamo lavorando e pensiamo di crescere in Messico e Cile dove, per il 2023, prevediamo di aprire degli uffici”.

Un’App per la qualità – L’azienda svizzera Agrinorm segna un passo avanti nell’agricoltura di precisione investendo sulla qualità dei prodotti e sulla redditività degli agricoltori con un’App che permette di abbattere gli sprechi dal 10 al 20% oltre che di attrarre e fidelizzare i consumatori.
“Questa App – ha spiegato Daria Reisch, co-founder dell’azienda – ispeziona la qualità, selezionando automaticamente i dati. Quello che viene generato è un grafico che può essere analizzato approfonditamente in ogni suo punto semplicemente cliccandoci sopra per fare apparire una finestra di dettaglio. Abbiamo presentato questo progetto ai produttori di berries ucraini e stiamo crescendo anche in Belgio e Spagna”.

Futuri top seller – Il prodotto più innovativo della fiera è la Salicornia coltivabile in serra su qualsiasi suolo. È un prodotto di nicchia che non è ancora molto conosciuto, ma, grazie alle sue proprietà nutritive, ha tutte le potenzialità per diventare un ortaggio molto popolare. In termini di awarness, in Inghilterra è conosciuta dal 50% dei consumatori che sanno anche come consumarla (in padella, ad esempio, o alla griglia). In Germania, questa percentuale si abbassa al 10% e in Francia all’1% anche se è il principale Paese produttore in UE.
Tuttavia Julian Engelmann, co-founder at Salifaktur GbR, punta su questo prodotto per costruire una nuova filiera capace di rendere al produttore fino a 35 euro al chilo. Attualmente in Germania ne sono piantati circa 1.800 mq tutti sotto serra con una stagionalità da maggio a ottobre. La coltivazione potrebbe essere promossa dal progetto EAFRD dell’UE, che ha l’obiettivo di stabilire nuove catene di valore attraverso alimenti innovativi, prodotti localmente e sostenibili, sostenendo lo sviluppo rurale di nuova coltura preziosa dal punto di vista nutrizionale.
“É un prodotto molto versatile – ha detto Engelmann – e può essere coltivata in qualsiasi tipo di suolo. Lo strato di coltivazione deve essere salino e può essere creato anche stendendo a terra un film che protegge gli strati inferiori dallo strato di terreno salino.

 

Novità in serra – Corvus Drone ha lanciato a Berlino i droni per il monitoraggio autonomo delle colture in serra. Un passaggio che rende la catena di fornitura più agile e riduce il rischio agricolo. I droni sono in grado di individuare fino a 30mila fitopatologie e di fornire indicazioni precise sull’area di coltivazione. Le prime applicazioni sul mercato sono uscite quest’anno mentre, dal 2023-2024 si inizieranno i test sul pomodoro. Funziona così: si imposta la rotta di volo in serra, si avvia il velivolo e si cominciano ad acquisire dati da elaborare.

Da Crocus Labs arriva invece una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale che permette di usare lo spettro della luce solare per aumentare qualità e rese dei prodotti. È stata testata su fragole e avocado ma si sta lavorando per estendere la sua applicazione a tutte le colture. “Siamo nel bel mezzo di una crisi energetica – ha detto Tim Schäfer, business development manager dell’azienda – e con questa tecnologia possiamo abbattere il costo elettrico del 50%. Lo facciamo attraverso la combinazione di tre fattori: un inedito smart driver per ottimizzare l’efficienza energetica, delle luci LED brevettate e sensori di ultima generazione”.

Robotizzazione delle serre – “Usiamo i robot in tutte le fasi della coltivazione di un prodotto da serra”, ha spiegato Hannah Brown, cofounder di Organic Farms GmBh, startup olandese nata l’anno scorso. “Il nostro primo prodotto interamente automatizzato sono le fragole di cui abbiamo anche automatizzato il processo di confezionamento per ottenere una linea di produzione sicura e veloce che può fare a meno della mano dell’uomo. Il programma di robotizzazione è integrato anche con dei software per individuare lo stato della raccolta e la scelta delle varietà da piantare. I vantaggi di questa tecnologia sono quello di avere un sistema alimentare sostenibile su una piattaforma di Cloud. Siamo già in espansione in tutt’Europa e Nord America”.

Un algoritmo per il business plan – È stato realizzato da Greenhouse Formula il primo algoritmo in grado di creare un business plan ultra dettagliato (dalle varietà da produrre, alle tecniche fino al prezzo di mercato) per un investimento in serre.
“L’algoritmo – ha spiegato Vahan Hovsepyan – va bene per qualsiasi Paese e si adatta alle diverse leggi in materia. Genera report mensili e finali, ma può anche creare un report di redditività  condivisibile con partner o banche per accedere al credito, o, ancora, con le agenzie governative per ottenere aiuti finanziari. Possono crearsi progetti multipli nello stesso tempo”.

Mariangela Latella

(fonte: Freshcutnews.it)

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