“NEL SEGNO DELL’OTTIMISMO“ (E DELL’AFRICA), ECCO MACFRUT. TANTE SFIDE DAVANTI: “QUI VINCE LA FILIERA”

“Nel segno dell’ottimismo, nonostante tutto” (Renzo Piraccini). “Riparte la voglia di far vedere a tutto il mondo le nostre eccellenze” (Stefano Patuanelli).

Con questi auspici si è aperta Rimini la trentanovesima edizione di Macfrut (al Rimini Expo Center fino a venerdì prossimo 6 maggio).

Renzo Piraccini

Renzo Piraccini, presidente  Macfrut, ha sottolineato i numeri della manifestazione: “Pur tenendosi dopo solo 8 mesi da quella precedente Macfrut vede un ritorno alla normalità, con una superficie espositiva lorda di 40.000 mq con 830 espositori di cui il 28% esteri. Ma ottimismo anche per quanto riguarda il settore ortofrutticolo che ha chiuso il 2021 con la cifra record di 5,2 miliardi di euro di esportazioni (+ 8% sul 2020) e un saldo attivo della bilancia commerciale di oltre un miliardo di euro. Ma l’ottimismo riguarda anche una campagna commerciale che si apre finalmente sotto i migliori auspici, dopo due anni in cui le avversità atmosferiche e fitosanitarie hanno provocato gravi danni in molte aree produttive. In questi ultimi anni la Spagna ha superato l’Italia dal punto di vista produttivo e dell’export, ma se consideriamo l’intera filiera – dal comparto sementiero ai mezzi tecnici, dalle tecnologie di campo alle linee di confezionamento, dal packaging ai servizi – l’Italia è leader assoluta in Europa. Ed è proprio questa la caratteristica che abbiamo voluto dare a Macfrut: una fiera rappresentativa di tutti gli anelli della filiera ortofrutticola”.

Stefano Patuanelli

Stefano Patuanelli Ministro delle Politiche Agricole: “Grazie a Macfrut e al sistema fieristico riprende la grande voglia di mostrare le eccellenze della filiera agroalimentare italiana, un settore trainante per l’economia del nostro Paese che non si è mai fermato nemmeno durante i periodi più bui della pandemia, mantenendo cibo sicuro sugli scaffali dei nostri supermercati. Abbiamo tante sfide davanti, abbiamo numeri che ci dicono che stavamo uscendo molto bene da anni difficili ma questa assurda guerra ci rimette al centro criticità che speravamo fossero superate dopo la pandemia: una crisi che introduce elementi distorsivi dei mercati, aumenti dei costi di materie prime ed energia, che mette a rischio la capacità di investimento degli imprenditori agricoli italiani. La capacità di investimento oggi è la prima cosa che dobbiamo difendere, la grande domanda a cui dobbiamo rispondere è: ‘come facciamo a produrre cibo per 10 miliardi di persone senza impattare sull’ambiente, garantendo a tutte le popolazioni del mondo un accesso sicuro al cibo?’ Oggi l’Europa deve unirsi per affrontare questa crisi perché a questa domanda si risponde con l’innovazione e quindi con la capacità di investimento. L’innovazione sarà il faro che ci guiderà verso un’agricoltura diversa. E l’imprenditore non ha possibilità di investire se non con una semplificazione normativa, accesso al credito garantito e la risoluzione di problemi strutturali del settore. Poi c’è il tema dell’Africa: non è accettabile che una crisi internazionale come questa, che mette in difficoltà le nostre economie, condanni una parte del mondo a una povertà assoluta. L’Europa non può non porsi questo problema”.

Marina Sereni, viceministra degli Affari Esteri: “Questa manifestazione va molto oltre il settore ortofrutticolo in senso stretto perché affronta tematiche trasversali molto importanti, dalla smart agricolture ai sistemi di precisione e sistemi di irrigazione, attraverso il ricorso alle nuove tecnologie. L’Africa occupa una posizione prioritaria nell’agenda strategica dell’Italia, nella cooperazione e nello sviluppo. Insieme Italia, Europa e Africa rappresentano un’unica area, una sorta di continente verticale che ci vede esposti alle stesse sfide e minacce, ma che allo stesso tempo ci vede esposti anche alle comuni opportunità. In merito alle sfide comuni è necessario citare il cambiamento climatico, promozione della transizione energetica e sviluppo sostenibile. Tra le sfide comuni c’è quello della sicurezza alimentare, storico pilastro della cooperazione. L’attenzione verso il continente africano è molto alta, può svolgere un ruolo trainante. Se cresce l’Africa cresciamo anche noi”.

Maurizio Martina, vicedirettore generale della FAO: “Davanti a noi abbiamo una dinamica di globalizzazione selettiva e il rapporto con l’Africa in questo senso è strategico. Siamo nel pieno di una crisi energetica che aumenta vertiginosamente i costi di produzione delle imprese agricole e il modo di fare agricoltura si sta stravolgendo: nessuno si può sentire al riparo. L’innovazione deve essere al servizio di tutti”.

Roberto Luongo, Direttore Generale ICE: “Il nostro obiettivo strategico nel prossimo triennio è quello di fare di Macfrut la vetrina più importante a livello europeo. Per il sistema Italia il Macfrut deve diventare l’evento europeo e mondiale su cui fare convergere tutti gli operatori del settore ortofrutticolo”.

Luca Maestripieri, Direttore AICS, Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. “Aics ha sempre creduto in questa fiera, e oggi vista l’ottima risposta avuta dagli operatori, molti dei quali extra nazionali con cui già operiamo, ci conforta. Quest’anno il tema è anche quello dell’Africa, continente nel quale siamo presenti con 9 sedi, e presto ne apriremo un’altra in Nigeria”.

Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna: “ Le aziende del nostro territorio hanno attraversato momenti difficili in questi ultimi anni, e hanno saputo intraprendere percorsi virtuosi di crescita, sviluppo ed ecosostenibilità garantendo cibo sicuro e di qualità. La pandemia non ha fermato l’agroalimentare, un settore che ha saputo reggere e sostenere le famiglie. Già nel 2020 la produzione agricola dell’Emilia Romagna aveva segnato un +8% raggiungendo un valore della produzione di 4,5 miliardi di euro, con crescita dell’occupazione, con 82mila posti di lavoro in più, circa il 13% in più rispetto al 2019 e le stime di quest’anno ci dicono che il trend non cambia ma anzi sembra cresca ancora in tutti gli ambiti appena detti. Le sfide che i nostri agricoltori dovranno affrontare sono tante e difficili per questo, come istituzione, noi non ci tireremo indietro e faremo la nostra parte, ma serve un’Europa più forte”. All’inaugurazione sono intervenute anche le ministre Rebecca Alitwala Kadaga, ministra per le politiche comunitarie dell’Uganda e Gourouza Magagi Salmou , ministra dell’Industria e imprenditoria del Niger.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE

L'iscrizione è quasi completata... Ora dobbiamo solo verificare il tuo indirizzo email, e per farlo ti abbiamo mandato un messaggio con un link di conferma.