ORANFRIZER, MAXI ESPANSIONE SUGLI AGRUMI: “PRODUZIONE SESTUPLICATA IN TRE ANNI”. PROGETTO SUL POMODORO

Oranfrizer punta a sestuplicare la produzione di agrumi in Sicilia arrivando a coltivare 700 ettari con un investimento di 50 milioni di europer i prossimi tre anni e a diversificare la produzione introducendo anche un progetto per il pomodoro che è diventato il secondo prodotto dell’azienda, dopo gli agrumi.
Ne parliamo con Nello Alba (nella foto), amministratore delegato di Oranfrizer, in un’intervista esclusiva che ci ha rilasciato a Cibus, dove, proprio all’ingresso della fiera, campeggia il loro stand che accoglie i visitatori, italiani ed esteri, con uno dei prodotti di eccellenza per antonomasia del made in Italy: l’arancia di Sicilia.
– Come sta andando l’acquisizione di Oranfrizer da parte di Unifrutti?
“Si vola in tutti i sensi – ci dice Alba -. Stiamo ottenendo un  grande risultato a livello commerciale grazie ai tanti partner che Unifrutti ha in tutto il mondo. Il Giappone ne è una testimonianza. Lì, a partire da questa campagna, abbiamo ripreso le attività dopo 16 anni di assenza. Quest’anno abbiamo fatto un nuovo test commerciale nell’arcipelago asiatico, che farà da apripista ad altri test nelle Nazioni in cui Unifrutti è presente”.
– Quali nuovi mercati avete bloccato sbloccato con la vostra acquisizione da parte di Unifrutti?
“Un esempio? La Turchia che ben potrebbe essere un mercato per le nostre arance rosse. O anche l’Argentina”.
– Ma la Turchia non è, già di per sé, un Paese produttore di agrumi?
“Si. Cercheremo di attecchire su questi nuovi mercati sia con le arance fresche che con le spremute. Puntiamo al segmento premium ma partiremo tra qualche anno, magari quando la situazione geopolita sarà più stabilizzata”.
– Perché considerate la Turchia un mercato remunerativo? Non lo è mai stato particolarmente anche per via dei dazi molto alti.
“Perché potrebbe essere uno di quegli hub gioiello che potrebbe aprirci le porte di altri Paesi e permetterci di fare qualcosa di diverso”.
– Per esempio quali?
“Innanzitutto è uno snodo importante su bacino del Mar Nero e quindi verso i Paesi del Centrasia. Certo, questo è un momento particolare. Per questo ci prenderemo un po’ di tempo anche in attesa di una maggiore stabilità politica”.
– Come prevedete di chiudere il bilancio quest’anno anche alla luce della sfavorevole congiuntura economica e dell’impennata del costo delle materie prime?
“La congiuntura economica ha un impatto che certamente  ci tocca pesantemente dal momento che, oltre che produttori, siamo anche trasformatori ed esportatori. Nel 2021 abbiamo replicato il 2020 che per noi è stata un’annata eccezionale. C’è stato un prodotto di ottima qualità e stiamo ancora raccogliendo tarocco con i nuovi cloni sviluppati con il Crea di Acireale, quali lo Sciara, ad esempio. La sperimentazione non si ferma e il tardivo, negli ultimi cinque anni, ci ha dato dei numeri e delle marginalità molto molto buone, sia per i produttori che per la nostra azienda”.
– Parliamo dei vostri progetti di espansione in Sicilia?
“La recentissima acquisizione della maggioranza di Unifrutti da parte della Holding ADQ di Abu Dhabi, porterà assolutamente e con certezza investimenti in Sicilia”.
– Di che tipo?
“Puntiamo ad acquisire nuovi ettari per la produzione agrumicola in Sicilia, passando, nei prossimi tre anni, dagli attuali 160 a 700 ettari. Praticamente sestuplicheremo le superfici con un investimento, supportato dal fondo sovrano emiratense, di 50 milioni di euro, spalmato sui tre anni. Oltre agli agrumi investiremo anche nel pomodoro che, ormai, è diventato il secondo prodotto della nostra azienda”.
– Vuol dire che vi state spostando anche verso il sud dell’isola?
“Si abbiamo già acquisito circa 18 ettari nell’area di Portopalo,-Pachino ma l’obiettivo è di arrivare a 50”.
– Novità che presentate a Cibus?
“Una nuova linea di spremute che concentra l’attenzione del consumatore sugli aspetti nutrizionali e l’apporto di Vitamina C, in particolare, offerti dal frutto stesso. La particolarità del design ‘parlante’ del brick, mette in evidenza contenuto di vitamina C per ogni 100 ml di prodotto per ciascuna delle quattro referenze lanciate. Grazie alla partnership con Unifrutti abbiamo esteso ancora di più il concetto di forniture 365 giorni l’anno anche con l’importazione, quando la campagna siciliana finisce, di frutta in contro stagione che ha gli stessi standard elevati delle produzioni siciliane a cominciare dalla buccia edibile”.
Mariangela Latella

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