IL CALDO ANOMALO METTE KO LE COLTIVAZIONI: “DANNI EVIDENTI SUI FRUTTETI”

Le alte temperature anomale e improvvise di questi giorni mettono a dura prova gli imprenditori agricoli della Valdaso (Fermo, Marche) e a rischio le coltivazioni di raccolta imminente.

Oltre a mettere sotto stress le piante che andranno a maturazione di frutti nei mesi estivi compromettendone i raccolti. A parlare degli effetti dannosi del caldo sulle produzioni di frutta è Paolo Acciarri (nella foto) dell’omonima azienda di Ortezzano, produttrice di kiwi (tra le maggiori delle Marche) pere, pesche, mele, susine, albicocche e ciliegie. I danni in agricoltura causati dal caldo, si manifestano anche sulle coltivazioni orticole, tra cui i piselli, che in Valdaso vedono 200 ettari di produzione della cooperativa Pro Marche (con sede a Porto d’Ascoli) coordinata dall’agronomo responsabile, Andrea Neroni.

I danni sui frutteti sono evidenti – dice Acciarri – per certe varietà più che per altre. Le ciliegie, ad esempio, frutto di raccolta imminente, a causa del caldo improvviso stanno subendo il blocco della crescita e dello sviluppo dei frutti. Come le ciliegie, subiscono lo stesso danno tutte le varietà di frutta a maturazione precoce. Va detto che il caldo anomalo di maggio, si aggiunge alla stagione invernale siccitosa accentuandone le criticità. Ciò comporta la necessità di irrigare i campi con la stessa modalità della stagione estiva, con un conseguente aumento dei costi di produzione che si aggiungono ai rincari tristemente noti di gasolio, corrente elettrica e materie prime. Tutto questo – conclude Acciarri la cui azienda commercializza prodotti in Italia e all’estero – si scontra con la crisi economica anche legata al post Covid e alla guerra Russo Ucraina. Ecco quindi che per un’azienda come la nostra, che lavora nel rispetto dell’etica della sostenibilità, si fa difficile ammortizzare costi e spese”.

“I piselli sono in piena fase di raccolta, la cui ultimazione è prevista entro il 10 giugno – dice Neroni –. Il caldo improvviso ne accelera la maturazione mentre la pianta tende ad andare in sofferenza. Ci sono territori come la Valdaso più fortunati di altri, in quanto possono affrontare alte temperature e siccità grazie alla disponibilità di impianti irrigui, cosa che ovviamente rappresenta un costo aggiuntivo per gli agricoltori”. La raccolta effettuata fino ad ora è stata buona, “ma il problema – sottolinea – si presenterà se il caldo dovesse essere persistente, nelle zone non irrigue dove si può arrivare ad un calo di produzione anche del 50%. L’agricoltura purtroppo attraversa un periodo di disagio dovuto anche alla crisi generale e certamente sarebbe auspicabile un clima che vada incontro ai nostri agricoltori già provati da tante spese”.

(fonte: Il Resto del Carlino)

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