“Se dovessi investire punterei sul mondo agricolo, non sulla GDO. Vedo più futuro lì”. Una battuta a sorpresa, sintesi della visione pessimistica sul pianeta-retail, ha idealmente sintetizzato il Gasbarrino-pensiero, declinato venerdì a Cinecittà durante la seconda tavola rotonda del decennale dei Protagonisti dell’Ortofrutta italiana.
“Da anni ci ripetiamo che l’ortofrutta è il biglietto da visita dei supermercati, ma spesso non è buona e inoltre viene presentata meglio nei mercatini rionali e nel dettaglio tradizionale. Il fruttivendolo sotto casa mia non sbaglia un colpo. Gli ho chiesto come fa e mi ha riposto: semplice, assaggio i prodotti che vendo. Perché l’ortofrutta è l’unica categoria merceologica di cui tutti capiscono se è buona o meno. E in GDO passa tanto, troppo tempo in cella frigorifera“.

Un momento del seminario tenutosi durante l’evento Protagonisti a Cinecittà
Più in generale, per Gasbarrino “i supermercati hanno grandi problemi” e serve “una rivoluzione copernicana”. “La GDO tradizionale è stretta in una morsa – ha incalzato il manager – sta per essere sopravanzata dagli ex discount e persino dall’e-commerce: sono nel CDA di Cortilia, posso assicurare che la frutta inviata a domicilio è migliore di quella proposta da gran parte delle catene”.
Insomma, “urge recuperare posizioni, ripensare il sistema: il mondo sta cambiando, o il retail si adegua o scompare. Colpa della marca privata che continua ad avanzare? Non è quello il problema”.
Infine una battuta: “Il mio modello ideale per l’ortofrutta? Il fruttivendolo sotto casa mia. E poi mi piace quello che dice e fa Canella con Alì Supermercati“.
Mirko Aldinucci
m.aldinucci@corriereortofrutticolo.it
Nella foto di apertura Mario Gasbarrino al seminario nel corso dell’evento “Protagonisti” a Cinecittà