PIAZZA: “SE L’ANGURIA NON È BUONA BISOGNA FARSELA CAMBIARE”

“Quando si acquista un’anguria bisogna farsi garantire dal negoziante, o all’addetto all’ortofrutta del supermercato, se è buona e, se si verifica che non lo è, occorre portarla indietro e farsela sostituire: solo così il venditore sarà più responsabilizzato in modo da offrire solo il prodotto migliore”.

Roberto Piazza

È la provocazione che Roberto Piazza, esperto del mondo ortofrutticolo all’ingrosso, ha lanciato davanti alle telecamere di 7Gold nella nona puntata del ciclo di trasmissioni “La Natura dal campo alla Tavola” condotta da Cristiano Riciputi e dedicata alle angurie.

Sul fronte quantità, l’esperto Luciano Trentini ha snocciolato alcuni numeri sul cocomero: “Nel mondo se ne producono 120 milioni di tonnellate con la Cina che ne coltiva il 55% del totale. Poi seguono Iran, Turchia, India e Brasile. Spagna e Turchia sono i nostri maggiori competitor. L’Italia produce circa 13.500 ettari, ma 30 anni fa ce ne coltivavano oltre 20mila ettari. Le regioni con maggiori produzioni sono Lazio, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna e Campania. Le famiglie italiane che comprano cocomero sono 14 milioni, oltre il 50%. Le regioni del sud sono quelle che trainano i consumi”.

Sandro Colombi direttore commerciale di Lamboseeds ha esordito dicendo che “come casa sementiera circa 20 anni fa abbiamo iniziato un percorso per nuove varietà, facendo una piccola rivoluzione dato che abbiamo introdotto le mini angurie di peso fra i 2 e i 3 kg. Oggi abbiamo lanciato la novità delle angurie di pezzatura maggiore, 4-6 kg, a buccia nera, senza semi e un alto grado zuccherino. L’ultima anguria introdotta, che abbiamo chiamato Dolce Passione, abbina tutte queste caratteristiche. Bisogna stare in guardia invece dalle varietà a pasta molto dura, croccantissime, che si mantengono a lungo ma dove gli zuccheri sono un optional. Il brand nasce da una collaborazione con ortofrutta Castello e Alma Seges”.

Il produttore Massimo Zani di Ferrara ha affermato che “un aspetto complesso è quello relativo all’irrigazione. Occorre saper dosare bene l’acqua al fine di bilanciare l’accrescimento e il grado zuccherino per ottenere la massima qualità. Un problema sta anche nelle lepri che rosicchiano i frutti e le cornacchie che, per cibarsene, le bucano”.

Dal campo in Emilia Romagna ci si è spostati in Sicilia. Santo Zara ha detto: “Questa Dolce Passione ricorda i sapori di una volta. Siamo vicino al mare, non lontano da Pachino, e l’ambiente ne esalta le caratteristiche”. Poi un tema di attualità: “Non si trovano facilmente gli operai, che paghiamo secondo contratto sindacale e con tutti i contributi. Quando si parla di schiavitù in campagna è bene fare dei distinguo: qua i veri schiavi siamo noi imprenditori che non riusciamo più ad andare avanti”.

Roberto Castello, titolare di uno stabilimento di lavorazione in provincia di Padova, ha posto l’accento sul fatto che “La Gdo ci chiede diverse confezioni per cui la merce va lavorata giorno per giorno secondo gli ordini. Lavoriamo sui 2500 quintali di cocomero al giorno. Fino ai primi di giugno i prezzi sono stati sostenuti perché vi era poca merce”.

“L’anguria è ricca di potassio – ha spiegato la docente universitaria Alessandra Bordoni – e in estate rappresenta un ottimo integratore di questo minerale. La polpa di cocomero ha inoltre molta vitamina C: 100 grammi di frutto hanno forniscono il 10% del fabbisogno giornaliero di questa vitamina”.

Piazza inoltre ha sottolineato che oggi “il packaging è molto importante, specie per le mini. Da metà giugno in avanti i prezzi all’ingrosso sono stabili fra i 40/60 centesimi. I consumi dipendono molto dalle temperature esterne: più caldo fa, più se ne consumano. Sul fronte della concorrenza, Egitto e Marocco sono le più precoci e possono dare qualche problema a inizio campagna”.

Nel percorso dal campo alla tavola, lo chef Mauro Spadoni ha proposto una ricetta a base di anguria: una rivisitazione degli Spätzli altoatesini.

Il link per rivedere la trasmissione: https://youtu.be/Kf9byoY_u5c

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