AGRICOLA DON CAMILLO PRONTA A LANCIARE UN NUOVO MELONE

Avanti tutta con la sperimentazione varietale per Agricola Don Camillo. “Entro fine luglio proporremo una nuova tipologia di melone, affiancata da un nuovo marchio”.

L’annuncio arriva direttamente da Ettore Cagna (nella foto), presidente dell’Op emiliana con sede a Brescello (Reggio Emilia), una delle principali realtà italiane del settore. Il nuovo prodotto sarà dedicato agli areali del Nord Italia. “I test che abbiamo effettuato hanno avuto ottimi riscontri. Pertanto siamo ottimisti sulla risposta che questa novità potrà ottenere nel comparto”, commenta soddisfatto l’imprenditore emiliano.

In attesa di conoscere nuovi dettagli sul nuovo melone del gruppo emiliano, ormai quasi pronto al lancio, la stagione prosegue in maniera più che soddisfacente.

Dopo aver lasciato alcuni anni fa il Senegal, l’azienda di Brescello si è concentrata con le produzioni caraibiche in Honduras, dove collabora con un gruppo locale specializzato nella produzione di meloni. “Nei territorio vocati situati nel Paese dell’America Centrale, abbiamo trovato una qualità elevata e costante che, grazie all’intesa con il nostro partner locale, ci permette di ricevere il prodotto già lavorato, da febbraio ad aprile”, spiega Cagna, “con risultati più che soddisfacenti”.

Spostandosi lungo lo Stivale, la stagione è proseguita in Sicilia (dove Agricola Don Camillo gestisce circa 200 ettari dedicati al melone), da aprile, con il melone liscio (anche con il marchio Lelis) e in seconda linea con il gialletto. “Abbiamo ottenuto buone performances nelle vendite”.

Ora è la volta della Puglia con il gialletto: “La produzione è positiva, la qualità buona. Anche qui siamo fiduciosi”.

Stagione con il sorriso anche al Nord, tra Emilia e Mantovano, dove l’azienda di Brescello primeggia con le produzioni del melone mantovano IGP: “Tra una decina di giorni concludiamo la produzione in serra. Abbiamo iniziato con i tunnel e tra poco partiremo con il pieno campo. Buona qualità e volumi in media ci lasciano presagire ad una buona annata”.

In generale però Cagna confessa come il mercato sia un po’ pesante: “Solo i gruppi più organizzati riescono a distinguersi. Chi non è specializzato fa fatica”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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