SICCITÀ E GRANDINE IN VENETO, AUMENTA IL CONTO DEI DANNI

Siccità e grandine, il Veneto è nella morsa del caldo con alternate avversità atmosferiche che fanno aumentare i danni e le perdite per l’agricoltura regionale.

L’ultimo episodio di tempesta sulle colture è stato registrato la notte scorsa in Polesine, a Rosolina, Porto Viro, Ca Venier, Tolle in particolare, dove l’intensità dei chicchi di ghiaccio si è abbattuta sul mais e altre colture.

La violenza è stata cosi forte – dicono gli agricoltori della zona – da arrivare a spostare la terra di copertura delle patate per danneggiarle addirittura sotto la superficie.  Un’area – precisa Coldiretti Veneto – già segnata dalla siccità e in situazione precaria per la presenza del cuneo salino.

Fenomeni imprevedibili come questo si sono riscontrati durante tutto il primo semestre 2022 che –  secondo Coldiretti – si classifica come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 45%.

La stima delle perdite di Coldiretti Veneto riferite alla sola produzione vegetale che vale 3,2 miliardi di euro, si attestano intorno agli 800 milioni ovvero il 25%. Un calcolo che non tiene conto dei fortunali. Un sistema – ricorda Coldiretti Veneto – che vale 6,4 miliardi di fatturato realizzato da oltre 80 mila aziende agricole che coltivano una SAU che supera gli 820 mila ettari.

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