SUGLIA PREOCCUPATO: “POTERE D’ACQUISTO AI MINIMI, CONSUMI FERMI AL PALO”

Da una parte la produzione ottima, seppur in ritardo di una settimana. Dall’altra la grande preoccupazione dettata dai consumi in calo e dalla nota e pesantissima crisi generata dal aumento dei costi, guerra, inflazione, solo per citare alcuni fattori.

Giacomo Suglia (nella foto), vice presidente di Fruitimprese e presidente di Apeo, l’associazione dei produttori ed esportatori ortofrutticoli pugliesi, non nasconde la propria apprensione, con riferimento alla campagna dell’uva da tavola, ma non solo: “Stiamo subendo gli effetti di molteplici fattori negativi”, afferma l’imprenditore barese. “Nelle famiglie ci sono sempre meno soldi da spendere. Il potere d’acquisto è sempre inferiore, testimoniato anche dai consumi in diminuzione. Il comparto della produzione d’altro canto fatica sempre più a coprire i costi di produzione. Dal governo però non si vedono gli interventi sperati, a partire da quelli sul gasolio agricolo, i cui prezzi sono più che raddoppiati, quasi triplicati, passando da 60 centesimi a 1,45 euro al litro”.

La campagna uva: in Puglia atteso il picco di produzione

In merito alla campagna 2022 dell’uva, Suglia spiega come i primi volumi siano partiti nella prima settimana di luglio, con un grado brix non ancora al top, ma solo per una questione di tempi di maturazione. “I volumi inizieranno a crescere progressivamente e in maniera consistente già dalla prossima settimana, con un prodotto che avrà senz’altro un livello qualitativo superiore. I volumi ci sono, più o meno in linea con lo scorso anno”. La campagna proseguirà fino a dicembre.

Per quanto riguarda le tipologie, l’apirene continua la sua ascesa, seppur non con le poderose percentuali di crescita degli anni passati. “Ormai l’uva senza semi rappresenta il 50% della produzione, con consumi in aumento non solo sui mercati esteri ma anche in Italia. Notiamo come la GDO nelle proprie offerte stia programmando sempre di più anche l’uva seedless, la quale è sempre più presente sugli scaffali dei punti vendita”.

“La grande distribuzione – osserva Suglia – sta pianificando offerte per attirare più consumatori possibile, sebbene vada un po’ in contrasto con la copertura dei costi hce il mondo produttivo deve sostenere”.

Le vendite all’estero, secondo l’imprenditore pugliese, dovrebbero mantenersi su buoni livelli, almeno in Europa. “Sono più preoccupato sull’export oltremare. I prezzi dei container, dei trasporti e della logistica sono lievitati in maniera esponenziale. Pertanto temo un forte ridimensionamento negli invii fuori dal Vecchio Continente”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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