“Il mercato della IV Gamma è arrivato al paradosso: non solo non si trova la quadra sui listini per mancanza di accordi con la GDO, ma adesso si va quasi sul surreale. Alcuni retailer “strizzano” la materia prima di IV Gamma conferita per la private label per eliminare l’acqua, ritenuta in eccesso, e che invece è necessaria per la sua food safety.
Ne tolgono anche il 10-20%, affinché pesi di meno, e quindi venga pagata meno ai produttori. Riescono così a vendere anche più del 100% delle scorte di magazzino”: questa la denuncia di Renato Giavazzi (nella foto), presidente di Confagricoltura Lombardia. Tra questa nuova pratica e la riduzione degli ordini di IV Gamma da parte dei retailer, è stata calcolata una perdita del settore, nel solo primo semestre 2022, di circa il 30%.
“I ritiri del songino si sono ridotti del 30-35%; per gli altri prodotti come la rucola o il lattughino, siamo intorno al 10-15%“, afferma Giavazzi. “Il prezzo del songino è rimasto stabile mentre precipita per le altre varietà. Non registriamo crescite del settore dal 2012. E se adesso dovesse cadere il governo, non si riuscirà a trovare un interlocutore, non si riuscirà più a parlare con nessuno”.
Intanto il 12 luglio sono entrate in vigore le nuove norme europee sulla tassonomia: il Regolamento UE 2020/852 ha introdotto nel sistema normativo la tassonomia delle attività economiche eco-compatibili, ossia una classificazione delle attività che possono essere considerate sostenibili in base all’allineamento agli obiettivi ambientali dell’Unione Europea e al rispetto di alcune clausole di carattere sociale.
In poche parole, le aziende che chiedono o che hanno in corso un finanziamento bancario verranno valutate con criteri molto più rigorosi nel rispetto dei parametri di sostenibilità, tra cui quello della redditività, previsti dall’ONU.
Mariangela Latella
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fonte: Freshcutnews.it
