HONEY MOON, IL MELONE CHE SI FA LARGO IN GDO: 3,5

Con le temperature elevate di luglio e agosto la frutta estiva è andata forte sui banconi della distribuzione sia in termini di quantità vendute sia per i prezzi, spesso decisamente sostenuti. I meloni, presenti con varietà diverse nello stesso periodo, e dunque in competizione tra loro, non hanno fatto eccezione. Il nostro panel di assaggio si è concentrato sulla varietà Honey Moon (Luna di Miele), l’ormai classico melone a buccia liscia e polpa gialla, di taglia medio-piccola, con profumo delicato, quasi esotico negli esemplari migliori, ricercati nella cucina gourmet e dai professionisti del food service. Lo producono alcune delle più grandi aziende italiane specializzate in angurie e meloni, in particolare quelle con base tra le province di Mantova e Reggio Emilia, che ne integrano la produzione con meloni da loro stesse coltivati in Sicilia tra i mesi di aprile e giugno, portando così la stagione a sei mesi (da aprile a settembre). Ci riferiamo a tre grandi gruppi leader nello Honey Moon, in ordine alfabetico: Agricola Don Camillo, Francescon e OP Sermide Ortofruit. A quest’ultima organizzazione aderisce fin dalla sua fondazione l’azienda Nadalini, che del melone Honey Moon è una specialista.

Il nostro panel ha compiuto due assaggi tra fine luglio e inizi agosto, trovando prezzi stabili (in Esselunga a 3,15 euro al chilo) ma una certa diversità tra gli esemplari assaggiati. Probabilmente dovuta al grado di maturazione, indubbiamente condizionato dalle alte temperatura. Il caldo eccessivo è stato infatti un’arma a doppio taglio anche per i meloni, stressati dagli sbalzi di temperatura, particolarmente accentuati quando la catena del freddo, dal campo alla tavola, non è stata osservata rigorosamente. La shelf-life di un melone Honey Moon va dai 6 ai 7 giorni. Il grande caldo l’ha sicuramente ridotta.

Quest’estate lo Honey Moon è entrato nella competizione tra le diverse varietà di meloni con una forza e con risultati commerciali probabilmente mai visti prima.

In ogni caso, ecco la valutazione del nostro panel, composto da 4 assaggiatori, che inserisce Honey Moon esattamente a metà tra il livello buono e l’ottimo: 4; 3; 3,25; 3,75. Punteggio finale: 3,5. (a.f.)

LA VALUTAZIONE. Prodotti di scarsa qualità o di tracciabilità incerta non sono presi in considerazione. La valutazione da 1 a 5 ha il seguente significato: valutazione 1 significa che il prodotto è giudicato di qualità complessiva sufficiente; valutazione 2 qualità complessiva più che sufficiente; valutazione 3 qualità complessiva buona; valutazione 4 qualità complessiva ottima; valutazione 5 qualità complessiva eccellente. Per qualità complessiva si intende la somma dei fattori della qualità intrinseca (caratteristiche organolettiche, gusto, sapore, salubrità) e della qualità estrinseca (filiera garantita, imballaggio compostabile, chiarezza dell’etichetta, altro).

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