PERE, PREZZI IN CADUTA LIBERA: “IN ATTO SPECULAZIONI”

“È allarme per il prezzo delle pere in caduta libera. Le ultime quotazioni della borsa merci hanno una tendenza al ribasso che gli agricoltori non possono assolutamente permettersi dopo il rincaro stellare dei costi di produzione e la siccità che ha fatto crollare la produzione”.

È quanto denuncia Valentina Borghi, Presidente di Coldiretti Bologna, in un momento in cui le produzioni europee di pere sono in forte calo. La speculazione in atto per questo prodotto agricolo evidenzia che le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato a danno dei consumatori e degli agricoltori.

Lo sa bene Giordano Alpi, imprenditore agricolo di Imola e referente di Bologna nella consulta agricola regionale Coldiretti, che spiega “le nostre pere (e più in generale tutta la frutticoltura) sono state penalizzate dagli incrementi percentuali dei costi correnti, dalla siccità che ha creato problemi alla produzione ma non alla qualità del prodotto e dall’incertezza sui prezzi di vendita, con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. È assurdo che sia stata chiusa dal 6 al 25 agosto la borsa merci commissione ortofrutta di Bologna, non abbiamo avuto indicazioni sui prezzi dei prodotti ortofrutticoli e ci siamo trovati in difficoltà”. “A questo problema – continua Alpi – si aggiunge quello dell’invasione della cimice asiatica e quello della maculatura bruna, che rappresentano una minaccia devastante per i nostri appezzamenti di pere e più in generale per l’intera frutticoltura, creando danni alle nostre produzione fino al 50%”. “Questo fenomeno è collegato ai cambiamenti climatici. Rispettare l’ambiente – insiste Alpi – è importante perché noi viviamo del lavoro della terra e abbiamo tutto l’interesse a preservarla, ma non si possono eliminare le molecole chimiche senza dare alternative. Tutto questo passa dalla ricerca scientifica, sulla quale però l’Italia ha smesso di investire purtroppo. Gli agricoltori devono essere messi nella condizione di poter vivere del proprio lavoro, con un reddito dignitoso”.

“Occorre lavorare da subito – aggiunge Maria Cerabona, Direttore di Coldiretti Bologna – per accordi di filiera tra imprese agricole e grande distribuzione con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e con  prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. È necessario – conclude il Direttore provinciale – investire per creare bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

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