FRUIT ATTRACTION, ECCO COME LA SPAGNA CERCA DI DIFENDERSI DALLA CRISI ENERGETICA (E NON SOLO)

Continua a crescere la potenza ortofrutticola spagnola sul mercato europeo, una fotografia che è ben rappresentata dal grande successo, sin dalle prime ore del mattino, di questa quattordicesima edizione di Fruit Attraction a Madrid, in programma fino a giovedì 6 ottobre.
La Spagna produce circa 27 milioni di tonnellate di frutta e verdura fresca, di cui il 54% corrisponde agli ortaggi, il 38% alla frutta e l’8% alle patate. Circa il 60% della produzione ortofrutticola è destinata all’esportazione e il resto al mercato interno.
“Il settore ortofrutticolo spagnolo – precisa Luis Planas (nella foto di apertura), ministero dell’Agricoltura della Spagna, in occasione dell’inaugurazione di Fruit Attraction 2022 – genera un export che vale 16,4 miliardi di euro e altri 500 milioni sono generati dalle vendite nazionali. Le esportazioni spagnole di frutta e verdura fresca nel 2021 hanno registrato una crescita del 2,6% in volume e del 7,4% in valore, per un totale, rispettivamente, di 13,4 milioni di tonnellate e 15,68 miliardi di euro, secondo i dati del Dipartimento delle Dogane e delle Accise, diffusi nei giorni scorsi. Il 94% è stato destinato all’UE e al Regno Unito, evidenziando l’importanza del mercato europeo per l’industria spagnola, in particolare quello dell’UE, che continua a sostenere le esportazioni”.
Questo scenario di crescita si riflette nell’edizione della fiera che, ad oggi, è quella che ha registrato il maggior successo in assoluto con 1.800 aziende provenienti da 55 Paesi, oltre 58 mila mq. di prodotti ortofrutticoli offerti su otto padiglioni e una partecipazione prevista di 90mila professionisti provenienti da 130 Paesi. La fiera cresce del 38% sull’anno scorso anche grazie all’ingresso di nuove aziende, che rappresentano oltre il 19% della partecipazione totale.
Ma anche la Spagna deve (o dovrà, quanto prima) fare i conti, come tutti gli altri Paesi europei, con la crisi energetica e di mercato che diventano un combo esplosivo se abbinati alle conseguenze nefaste del cambio climatico che, quest’anno, ha portato in Spagna un grave problema di siccità, soprattutto al sud del Paese, con perdite di volumi per 145 milioni di euro ma, almeno per i prossimi sei mesi, saranno tamponati con aiuti di Stato ed europei.
“La Commissione Europea – ha spiegato Planas nel corso della cerimonia inaugurale del trade show del quartiere fieristico di IFEMA – sta seguendo con molta attenzione l’evolversi dei fattori che ostacolano la transizione ecologica. Tra questi, molto importante, quello della crisi energetica. Per la Spagna, così come per tutti gli Stati membri dell’Unione, la dipendenza dall’import di gas è un problema. A questo si aggiunga anche la difficoltà di reperire fertilizzanti a causa del conflitto russo-ucraino, la cui disponibilità sul mercato è diminuita del 15-20%. Si tratta di un prodotto strategico per cui è necessario arrivare alla stabilizzazione dei prezzi. Su questo punto dobbiamo cercare una soluzione in Europa, con la Commissione. Un modello di supporto al mondo agricolo potrebbe essere quello indiano che destina l’1% del proprio PIL al sostegno del settore primario”.
Sul problema dell’inflazione che si fa sentire anche sul mercato interno: “il Consiglio dei Ministri, ha anticipato Planas, si riunirà tra due settimane e all’ordine del giorno ci sarebbe anche la possibilità di definire un patto per la vendita di generi ortofrutticoli freschi anche per calmierare le speculazioni di mercato, mentre per far fronte ai danni causati dall’emergenza climatica il ministero ha già stanziato oltre 270 milioni di euro per coprire il rischio assicurativo e sta pianificando una riduzione del venti per cento sulla pressione fiscale IRPEF di cui si prevede, beneficeranno circa 250mila aziende agricole”.
Mariangela Latella
Madrid

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