Il Day 2 conferma e rafforza le impressioni positive della giornata d’esordio. Fruit Attraction piace e convince per la formula, per i numeri importanti, ma ancor più per la qualità delle presenze. Operatori professionali e buyer ci sono davvero. Il previsto bagno di folla della giornata centrale proietta verso l’alto la fiera madrilena, che stando al tam tam degli operatori guadagna punti e sembra aver messo la freccia nei confronti di una Fruit Logistica leggermente in ombra nelle ultime edizioni, segnate dalla pandemia ma anche, prima del Covid, da un effetto “troppo”, da un certo “gigantismo”.
Soddisfatta, dunque, la stragrande maggioranza degli espositori, mentre non sono pochi gli imprenditori italiani volati a Madrid in veste di visitatori che stanno valutando seriamente di acquistare uno spazio per il prossimo anno. Mele e kiwi sugli scudi, ma anche i riferimenti di uva e agrumi e di molte orticole considerano questo il momento ideale per una fiera.
Formula, logistica, periodo di svolgimento, persino clima e opportunità post-fiera: tutto quasi perfetto, per una rassegna che giustamente nel claim si dichiara “Proud to be Fruit Attraction”. Con buona pace di chi, nello scacchiere internazionale delle manifestazioni di settore, è rimasto purtroppo un bel po’ indietro.
Mirko Aldinucci
m.aldinucci@corriereortofrutticolo.it
Madrid