FIERE, ACCORDO TRA PARMA E MILANO PER UN MAXI POLO

Fiera Milano e Fiere di Parma raggiungono l’accordo per un’operazione di integrazione tra i due gruppi, finalizzata alla creazione di una comune piattaforma fieristica italiana dedicata al settore agroalimentare, in grado di competere con le principali manifestazioni internazionali del settore, in particolare la tedesca Anuga e la francese Sial.

Ieri, come riporta il Sole24Ore, i due gruppi hanno firmato term-sheets non vincolanti che prevedono l’avvio dei passaggi operativi necessari alla finalizzazione della partnership. L’intesa tra le due società ha come obiettivo la gestione sinergica e coordinata delle due più importanti rassegne del food attualmente presenti in Italia: Tuttofood, di proprietà di Fiera Milano, e Cibus, organizzata da Fiere di Parma assieme a Federalimentare. L’accordo raggiunto conferma di fatto quanto trapelato nei mesi scorsi, ovvero l’ingresso di Fiera Milano nel capitale di Fiere di Parma attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale di quest’ultima, riservato a Fiera Milano. La società milanese si impegna a conferire a Parma un proprio asset, la manifestazione Tuttofood, in cambio di un controvalore in azioni. La quota societaria con cui Fiera Milano entrerebbe nell’azionariato di Fiere di Parma non è stata resa nota ma, a quanto risulta al Sole 24 Ore, dovrebbe essere attorno al 20%, con la possibilità che tale quota aumenti nel tempo.

Attualmente la compagine societaria di Fiere di Parma vede come maggiori azionisti Crédit Agricole Italia, con il 34,42%, il Comune e la Provincia di Parma, ciascuno con il 19,58%, la Camera di commercio locale, con il 12%, l’Unione parmense degli Industriali con l’8,44% e la Regione Emilia-Romagna con il 5,08%. L’assetto della nuova governance, che prevede la partecipazione del nuovo socio, è stato uno dei nodi più delicati della trattativa, assieme alla questione del valore da attribuire a Tuttofood e dunque delle azioni da cedere in cambio.

C’è poi l’aspetto industriale dell’accordo, sottolinea il quotidiano economico – che ha lo scopo di creare una grande piattaforma fieristica dell’agroalimentare, articolata su due poli. Cibus e Tuttofood (che prenderebbe il nome di Tuttofood powered by Cibus) rimarrebbero due fiere separate e distinte, ciascuna nella propria attuale sede, ma la prima dovrebbe specializzarsi su un’offerta dedicata soprattutto alle produzioni made in Italy, mentre Tuttofood sarebbe proiettata maggiormente su scala internazionale, per competere in modo diretto con i colossi europei e globali.
L’operazione va dunque nella direzione, più volte auspicata sia dagli operatori del
mondo fieristico, sia dalla politica, di una maggiore collaborazione e integrazione tra i quartieri e organizzatori italiani, con l’obiettivo di creare (sul modello tedesco) un sistema nazionale veramente al servizio della manifattura made in Italy.

(fonte: IlSole24Ore)

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