ANCHE IN SPAGNA CALA L’EXPORT DI ORTOFRUTTA

Il volume di frutta e verdura fresca esportato dalla Spagna da gennaio ad agosto 2022 è diminuito del 7% rispetto allo stesso periodo del 2021, attestandosi a 8,3 milioni di tonnellate mentre il valore è aumentato del 3%, a 10 miliardi 975 milioni di euro. Dal canto loro, le importazioni sono cresciute sia in volume, 5,5%, sia in valore (11%), attestandosi rispettivamente a 2,4 milioni di tonnellate e a 2 miliardi 404 milioni di euro.

Secondo i dati del Dipartimento delle dogane e delle tasse speciali dell’Agenzia delle Entrate resi pubblici martedì, elaborati da FEPEX, l’export di ortaggi fino ad agosto è diminuito del 5,5% in volume, attestandosi a 3,5 milioni di tonnellate, ed è aumentato dell’8,5% in valore, fino a 4 miliardi 745 milioni di euro.

La frutta ha registrato un calo dell’8% del volume delle esportazioni, pari a 4,7 milioni di tons mentre il suo valore è diminuito dell’1%, attestandosi a 6 miliardi 229 milioni di euro. Spicca il calo delle drupacee, dovuto in gran parte al calo produttivo dovuto dal maltempo di aprile, soprattutto in Catalogna e Aragona. Nel caso delle pesche, ad esempio, il volume esportato è diminuito del 28,5%, per un totale di 100.557 tonnellate, e il valore è sceso dell’11%, a 332 milioni di euro; nelle nettarine le esportazioni sono diminuite del 22,5% in volume e del 7% in valore, attestandosi rispettivamente a 215.850 tonnellate e 370 milioni di euro.

In forte crescita le importazioni di ortaggi, 13,6% in volume e 27% in valore, per un totale di 1,1 milioni di tonnellate e 714 milioni di euro; e quelle della frutta,  ferme a 1,3 milioni di tonnellate (-0,4%) in quantità ma salite in valore di 1 miliardo 890 milioni di euro (+5%).

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