VELARDO (AOA) A THE ROME TABLE: “INCONTRI PIÙ EFFICACI CHE IN FIERA”

The Rome Table chiude oggi i battenti della quinta edizione con il consenso dei numerosi operatori che hanno aderito all’evento B2B internazionale sviluppato dall’agenzia Omnibus per creare un dialogo diretto, organizzato (con incontri della durata di 20 minuti ciascuno e l’ausilio di interpreti nel caso di buyer esteri) e nella certezza di appuntamenti riservati ai tavoli dei buyer.

Alle imprese incontri – mi si lasci dire – così intimicon i potenziali clienti servono moltissimo, probabilmente anche più degli incontri fieristici, perché veramente hai la possibilità di avere un contatto diretto”. E’ il commento rilasciato al Corriere Ortofrutticolo da Gennaro Velardo (nella foto), direttore della Organizzazione di produttori AOA (Associazione Ortofrutticoltori Agro) e presiddenre di Italia Ortofrutta Unione Nazionale. “Bisogna investire sempre più in occasioni come queste, passando però anche da azioni promozionali che facciano conoscere in modo forte all’opinione pubblica quello che è il mondo dell’ortofrutta, e le difficoltà che hanno i produttori, affinché i consumatori abbiano sulle loro tavole prodotti sempre più sani e di qualità”.

– Quali sono  stati gli effetti in AOA della difficile contingenza attuale?

“Abbiamo sofferto quello che hanno sofferto tutte le aziende, siamo partiti in verità prima che iniziasse l’evento bellico con l’aumento dei costi energetici, per poi passare ai rialzi che riguardano la coltivazione in modo diretto, come l’aumento dei costi dei concimi, dei fitofarmaci e parliamo di aumenti importanti, del 30 per cento e in alcuni casi anche di più. Purtroppo, però, fino ad oggi non c’è stato un riconoscimento sui prezzi di queste difficoltà”.

– Come si esce da questo tunnel?

“Cercando di organizzarsi sempre di più, di aggregarsi anche con altre realtà, ma di sicuro senza un intervento forte da parte del governo, che ci indichi anche la strada su come risparmiare effettivamente su quelli che sono i costi che dobbiamo sostenere, credo che difficilmente se ne uscirà”.

Cristina Latessa

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