METIS, RISULTATI POSITIVI: VENDITE SOSTENUTE IN ITALIA E ALL’ESTERO

Metis®, il frutto che nasce dai naturali incroci tra susino e albicocco, chiude in questi giorni una discreta campagna: il mix di sensazioni garantito dalle tante varietà di frutto presenti in Italia che ne compongono la famiglia ha fatto ormai breccia nel cuore del consumatore, che ne apprezza particolarmente l’eccellenza – sempre costante – al palato, lungo tutta la stagione.

La campagna, iniziata la prima settimana di luglio, si è chiusa verso il 20 novembre. Il volume delle due annate precedenti è stato deficitario a causa delle gelate primaverili: quest’anno, anche grazie all’entrata in produzione di nuovi impianti, sono stati ritirati i quantitativi previsti inizialmente.
“La qualità di Metis® ha quest’anno rispettato le elevate attese – spiega Antonio Zani, Ufficio Commerciale Italia di Granfrutta Zani, che coltiva il frutto in esclusiva per il nostro Paese insieme a Minguzzi – ed è stata apprezzata da tutte le insegne che hanno distribuito la susina. Prova ne è il fatto che tutti i clienti hanno venduto di più rispetto allo scorso anno, il che significa che le richieste del consumatore finale sono state soddisfatte”.
Il calibro dello sfuso (55+ mm) è stato il più apprezzato, mentre il calibro medio-piccolo da vassoio (45-55 mm) è andato in difficoltà, anche a causa di una percentuale di prodotto piccolo più elevata del previsto. Per ovviare a questo problema: “Occorrerà intervenire in campagna effettuando un diradamento più efficace in primavera, per dare modo ai frutti di crescere maggiormente”.

Per quanto riguarda i volumi, sono cresciuti quelli afferenti al mercato italiano, con estrema soddisfazione da parte di Metis®; ancor più significative le vendite per quanto riguarda l’estero, in particolare Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Paesi che hanno mostrato di valutare in modo estremamente positivo la qualità intrinseca di Metis®. Rispetto alla produzione totale, l’estero copre ad oggi il 60%.

Obiettivo dichiarato di Metis®, per ciò che attiene la produzione italiana, è quello – fatta salva l’elevata qualità del frutto – di allungare i tempi della campagna, arrivando a coprire anche il mese di dicembre. “Stiamo già valutando la coltivazione di varietà adatte a questo periodo e al clima più invernale”.

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