HUB LOGISTICO ALL’AEROPORTO DI GROTTAGLIE: L’EXPORT DELL’UVA PUGLIESE (E NON SOLO) PUÒ ACCELERARE

Il futuro dell’uva da tavola pugliese (e non solo) potrebbe essere meno nero. Una delle possibili chiavi di volta per il comparto locale, ma anche dell’intero settore ortofrutticolo pugliese e non solo, potrebbe essere rappresentato dall’aeroporto di Taranto Grottaglie, dove dal prossimo marzo sarà possibile stoccare in celle frigorifere l’uva da tavola (ma anche altri prodotti locali) e poi spedirla via aereo in Nord Italia e all’estero.

Ad annunciarlo è stato direttamente l’assessore regionale all’Agricoltura della Puglia Donato Pentassuglia, in occasione di un incontro organizzato in Regione con i produttori di uva, per fare il punto sulla crisi che il settore sta vivendo.

All’aeroporto pugliese verrà creato un polo logistico integrato di sviluppo del trasporto merci per via aerea, che punterà a soddisfare la naturale vocazione di Grottaglie classificato dal Piano Nazionale degli Aeroporti quale scalo di interesse nazionale, destinato a svolgere funzioni di piattaforma logistica integrata a supporto della ricerca e dello sviluppo industriale. Grazie alla nuova infrastruttura lo scalo potrà collegarsi direttamente con i principali hub cargo europei: un terminal cargo aereo tutto pugliese che a regime prevede una media di 40 voli l’anno, full cargo, solo per merci. Se si considera che normalmente un aereo cargo a pieno carico può trasportare circa 120-130 tonnellate, si possono ipotizzare oltre 4000 tonnellate di prodotti “Made in Puglia” che potranno arrivare su mercati esteri.

La società Gesfa Srl ha ottenuto la subconcessione per 15 anni ad operare un cargo terminal all’interno dell’Aeroporto di Grottaglie, sia in posizione “land side” che “air side”, coprendo, in questo modo, tutti i servizi necessari per spedire o ricevere merci.

I lavori, per una spesa prevista di 1,4 milioni di euro, prevedono il recupero edilizio di una vecchia struttura, un ex inceneritore che si trova all’interno del sedime aeroportuale in area air side, risalente agli anni Sessanta e non più utilizzata dall’epoca, l’aumento della superficie coperta che raggiunge i 3.200 metri quadrati e, appunto, strutture di immagazzinaggio per i prodotti deperibili attraverso celle frigorifere. (e.z.)

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE

L'iscrizione è quasi completata... Ora dobbiamo solo verificare il tuo indirizzo email, e per farlo ti abbiamo mandato un messaggio con un link di conferma.