CLEMENTINE IN AFFANNO, “GUERRA” DEI PREZZI SUL CENTESIMO. GALLO: “CAMPAGNA DIFFICILE”

Lo scostamento climatico ha inciso negativamente sulla campagna in corso delle clementine. “Il novembre di oggi è l’ottobre di qualche anno fa. Spostando tutto di un mese ci auguriamo che i conti potranno migliorare”, commenta Natalino Gallo (nella foto), presidente della OP Agricor di Corigliano Calabro, azienda di punta a livello nazionale nella produzione e commercializzazione delle clementine.

“Con tutte le evoluzioni che si sono concentrate in questo periodo, tra aumenti dei costi, calo produttivo, prezzi medio-bassi o bassi, i danni – afferma l’imprenditore calabrese – ci sono eccome. Far tornare i conti in queste condizioni, con lo squilibrio in atto tra vendite, produzione e costi, è molto complicato; troppe caselle che non si incastrano. Sappiamo che anche la GDO ha ridotto la sua marginalità, certo, ma oggi viviamo un assurdo: i listini sono quelli di un’annata di super-produzione, mentre invece i magazzini di lavorazione sono semi-vuoti, e di costi alla produzione che calano, mentre non sono mai stati così alti. Uno scenario mai visto”.


La clementina comune quest’anno nella Piana di Sibari, luogo di eccellenza della sua produzione, è un prodotto dolce, che conferma tutta la sua qualità. Il calo produttivo è tuttavia superiore alle previsioni. Le perdite previste, rispetto ad una annualità media, erano infatti intorno al 20% ma ad esse oggi si può tranquillamente aggiungere un altro -15% maturato nel periodo recente per cui è realistico parlare di una perdita del 35%.
“Pur a fronte di un calo così vistoso – sottolinea Natalino Gallo –  vengono praticati i prezzi di una campagna media. Con alcune catene si può fare un ragionamento, ma è dura. Si gioca su pochi centesimi in più o in meno e questo fa già la differenza per la produzione. Sui banconi di vendita poi il panorama dei prezzi è estremamente diversificato”.

Il presidente di OP Agricor auspica che il mercato possa trovare al più presto un migliore equilibrio, anche perché, pur nelle more del presente, gli standard qualitativi della produzione e della lavorazione sono da Agricor mantenuti e garantiti.
Per le varietà tardive, che si raccolgono da fine gennaio a marzo e giocano un ruolo non secondario nella strategia di Agricor, la produzione c’è e si presenta abbastanza bene. Il prodotto a marchio IGP, che interessa il clementino comune, non rappresenta più una nicchia ma è in costante crescita.
OP Agricor ha una produzione a residuo-zero in aumento, pari ad almeno il 25% del totale; la produzione bio, di cui Gallo in Calabria è stato un pioniere, copre un altro 25%. Ma anche la restante produzione esprime il grande valore che l’OP attribuisce alla qualità, alla sostenibilità, al  rispetto del consumatore e dell’ambiente naturale.

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