Questo agrume, di forma ovale della lunghezza di non più di un indice della mano, è un buon diuretico ed è ricco di vitamina C, B6, acido folico e potassio.

Sono diverse le aziende che nel catanese e nel messinese lo producono o trasformano: il suo utilizzo è rivolto alla ristorazione gourmet, alla trasformazione in liquore e non al banco frutta, salvo rari casi. La produzione siciliana ha una distribuzione principalmente nel nord Italia e all’estero.

Corrado Massimino
La crisi climatica non ha colpito la produzione del finger lime siciliano, anzi “forse l’ha migliorata – spiega Corrado Massimino dell’azienda Caviale dell’Etna (nella foto) – poiché sono piante esotiche e dunque ben abituate al clima caldo. Inoltre gli sbalzi climatici, tipici della nostra zona, che tanto favoriscono il vino e le arance, aiutano anche il finger lime, rendendolo saporito e differente rispetto altre zone in cui viene prodotto. La crisi energetica, invece, ha sicuramente influito sui costi di gestione. Essendo però un frutto di nicchia, ha costi ben diversi e accettati dai canali dove è richiesto”, conclude Massimino.