CONSUMI TRA CRISI E INFLAZIONE, ISMEA CONFERMA: PER L’ORTOFRUTTA I PREZZI SALGONO, I VOLUMI CALANO

Il carrello della spesa degli italiani si è fatto più leggero per fronteggiare il carovita. Secondo l’Osservatorio ISMEA NielsenIQ sui consumi alimentari, nei primi 9 mesi dell’anno, la crescita dello scontrino si è limitata a un +4%, grazie alle strategie di risparmio messe in atto dalle famiglie.

 

Per quanto riguarda il comparto ortofrutta, la spesa cresce di oltre il 3% con oscillazioni dei prezzi relazionati anche a fattori meteorologici e produttivi che rendono difficile una lettura generalizzata. Per tutti aumento del prezzo e flessione dei volumi.

Per tutti i prodotti ortofrutticoli infatti si rileva un incremento dei prezzi al consumo, con una conseguente contrazione dei volumi acquistati. Impattano su questi una primavera piuttosto siccitosa che ne ha determinato una generalizzata contrazione produttiva; fanno eccezione solo le insalate di IV gamma che presentano un contesto di dinamiche opposte a quelle delle altre verdure con prezzi in lieve ridimensionamento (-3,2%) e importante incremento della presenza nel carrello (+9,8%). Aumenti anche per le patate con prezzi che nel complesso si sono innalzati del 4,6% sullo scorso anno e con volumi acquistati in contrazione del 3,2%.

Anche per le passate di pomodoro come per tutti gli altri prodotti l’incremento dei prezzi ha innescato una maggior oculatezza nell’acquisto con volumi in flessione del 2,3% nel complesso degli otto mesi ma con un trend crescente nel tempo inversamente proporzionale all’aumento del prezzo, che a fine agosto si posizionava al 16% in più rispetto ad un anno prima.

La situazione generale dei consumi

In generale si registra un +4,4% su base annua la spesa per i consumi alimentari domestici nei primi nove mesi 2022. Il supermercato resta il canale predominante con il 40% di share e con una performance positiva che rispetto al pre-Covid gli fa guadagnare 2 punti percentuali. Il Discount con il 22% di share guadagna 4 punti percentuali rispetto al 2019 con fatturati incrementati quasi del 25%. Parziale ritorno al punto di vendita fisico: -6% le famiglie che acquistano su canale digitale nel 2022.

Le famiglie che più sentono la crisi

Sono le famiglie più giovani e con figli piccoli quelle che più di altre sentono la crisi e contraggono la spesa per i consumi in casa (-13% vs 2019). Le famiglie mature sono meno sensibili alla crisi, mantengono il carrello quasi inalterato assorbendo un incremento della spesa.

Come cambia lo scontrino

Aumento della spesa per tutti i comparti ad eccezione di quello dei prodotti ittici e del vino. In netto aumento la spesa per gli olii (+15,5%), seguito da quello per bevande analcoliche (+11,2%) e derivati dei cereali (+8,9%). Importanti anche gli incrementi di spesa per le carni (+7,7%).

Le categorie 

Pane e pasta sono tra i prodotti che più evidenziano un aumento di prezzo in questi ultimi mesi. Per la pasta si tratta di un +21%. Tra i proteici di origine animale l’aumento della spesa del 7,7% per i prodotti carnei e del 4,1% per i lattiero-caseari riflette un pesante aumento dei prezzi e una sostanziale contrazione dei volumi acquistati. Contrazioni in volume più evidenti sulle bovine (-7%), mentre sono in controtendenza gli acquisti delle carni suine per le quali i volumi sono cresciuti del 4,4% anche a fronte di un aumento dei prezzi (+4%). La spesa per il comparto ortofrutta cresce di oltre il 3% con oscillazioni dei prezzi relazionati anche a fattori meteorologici e produttivi che rendono difficile una lettura generalizzata. Per tutti aumento del prezzo e flessione dei volumi. Evidente espansione della spesa per gli oli vegetali (+15,5%) con contributo eccezionale degli oli di semi (+33%), da evidenziare all’interno del comparto grassi vegetali l’aumento della spesa per burro di arachidi (+40%). Olio EVO +11,6% il prezzo e -3,9% i volumi. I prodotti ittici sono l’unico segmento tra tutti a segnare una concreta riduzione della spesa a fronte di volumi con flessioni fino al 30%. Una dinamica legata forse più alla percezione che ad una scelta ragionata.

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