REGOLAMENTO UE SUGLI IMBALLAGGI, LAUDANI (FRESHFEL): “ORIENTAMENTO DISCRIMINATORIO. SERVONO REGOLE UGUALI PER TUTTI”

Meno preconcetti sui materiali e più studi scientifici a suffragare il senso di certe scelte verso un tipo di packaging piuttosto che un altro, nella considerazione anche della necessità di una maggiore armonizzazione delle regole per il confezionamento di frutta e verdura all’interno della Ue.

E’ questo il commento espresso al Corriere Ortofrutticolo dal presidente di Freshfel Europe, Salvo Laudani (nella foto), in merito alla nuova proposta di Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggi giunta dalla Commissione europea e ora al vaglio del Parlamento e Consiglio europeo. Laudani sottolinea la preoccupazione generata in tutto il comparto agroalimentare dalla proposta di Regolamento che in particolare leva la scure sull’ortofrutta, innanzitutto nell’impossibilità di utilizzare packaging in plastica monouso. “Nella proposta di Regolamento c’è un tipo di orientamento discriminatorio nei confronti del settore e di certi materiali – osserva il presidente di Freshfel Europe – I materiali non possono essere né buoni né cattivi, è certo invece che devono essere utilizzati al meglio delle loro possibilità. Serve dunque una valutazione senza pregiudizi, impostata su base scientifica, che guardi ai diversi materiali e alle possibilità di riutilizzo una volta inseriti in un efficiente ciclo di recupero. Se i materiali vengono abbandonati nell’ambiente senza il dovuto riutilizzo, il problema non è nel materiale”. Secondo Laudani, sarebbe inoltre opportuno e necessario svolgere “valutazioni scientifiche comparative sui diversi materiali anche in base alla funzione di conservazione del prodotto che devono svolgere. Se infatti questa funzione non viene svolta al meglio, ci possono essere serie conseguenze sul piano della sicurezza alimentare”.

“C’è un paradosso poi da sottolineare in questo percorso UE verso il packaging sostenibile – aggiunge Laudani – Si vuole impattare sempre meno sull’ambiente ma l’applicazione delle regole nei singoli Stati sono molto diverse, questo comporta un aumento di packaging da parte delle imprese, per potersi attrezzare ad andare in ogni Paese e ottemperare alle regole imposte. Per questo la nostra associazione chiede un’armonizzazione delle regole in ambito UE, a cui si arrivi però con una valutazione prettamente scientifica tra le varie soluzioni di packaging sostenibile”.

– Presidente, anche la vostra Associazione pensa di fornire studi e contributi scientifici sul fronte packaging?

“Se lo ritenessimo un supporto utile potremmo considerarlo, ma credo che non manchino certo, anche a livello dei singoli Stati membri, contribuiti scientifici al riguardo. Comunque da parte nostra non ci sono preclusioni, teniamo in considerazione tutto quello che può contribuire a trovare soluzioni il più condivise possibili”.

– Presidente, accogliete con favore l’ulteriore valutazione sulla proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci che Bruxelles ha deciso di svolgere in base alla richiesta di molti Stati?

“Certo, è una riflessione assolutamente opportuna e necessaria, sempre nella logica, precedentemente espressa, delle valutazioni scientifiche per arrivare a certe determinazioni. Le scelte di carattere politico, quando occorre, devono essere suffragate da valutazioni strettamente scientifiche, se questo avviene è anche poi più facile che tutti rispettino quello che viene determinato”.

 Cristina Latessa

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