LA MDD NON SI FERMA: VALE OLTRE IL 20%. “LE PRIVATE LABEL SALVANO IL POTERE D’ACQUISTO”

La marca del distributore salva il potere d’acquisto delle famiglie e rappresenta un importante volano di sviluppo per la filiera agroalimentare.

Nel 2022 ha generato un giro d’affari di 12,8 miliardi (+9,4% sul 2021) e raggiunto una quota di mercato del 20,8%. Questi i numeri chiave presentati da Valerio De Molli, managing partner e ad di The European House – Ambrosetti in occasione della presentazione del Position paper “L’Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico della distribuzione moderna”. Un segmento di prodotti alimentari e non che anno dopo anno si amplia e nell’arco di un ventennio ha visto quasi raddoppiare il proprio market share mentre mercoledì e giovedì i produttori di marca privata presenteranno a Marca by BolognaFiere 2023 la loro offerta a buyer di tutto il mondo.

“Dalla pandemia alla guerra, passando per l’incremento dei costi dell’energia e logistici, dalla disruption delle catene di approvvigionamento e la sintesi di tutte queste difficoltà, cioè la crisi inflativa, sono le cause dell’attuale crisi. In questo contesto la Gdo ha fatto da cuscinetto tra l’aumento dei prezzi con un risparmio di 77,4 euro al mese per le famiglie italiane” spiega Valerio De Molli. Da parte sua Marco Pedroni, presidente Adm (Associazione distribuzione moderna) sottolinea il ruolo svolto dalle insegne della GDO nell’assorbire una parte degli aumenti di prezzi del 2022 a causa dei rincari delle materie prime e dell’energia. “Le aziende distributive hanno assorbito una parte molto significativa di aumento dei prezzi per un valore di 3,9 miliardi di euro, consentendo un risparmio medio per famiglia fino a 77 euro al mese – dice Pedroni -. C’è una crescita delle disuguaglianze in Italia molto pericolosa negli ultimi due anni, con un impoverimento della classe media che si aggiunge alla crescita dell’inflazione e come distribuzione moderna abbiamo cercato di ammortizzare questi aumenti, riducendo ancora di più una redditività che per il settore già è molto bassa. Nel 2023 i trend mondiali sembrano mostrare un rallentamento da un punto di vista di costi energetici e di approvvigionamento, ma l’industria non sta riducendo i prezzi, con il trend inflativo che non sembra voler calare nei prossimi mesi”.

Per cercare salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie e il calo dei volumi di vendita che si registra negli ultimi mesi le imprese della GDO da mesi chiedono, finora senza successo, all’industria del largo consumo una moratoria sugli aumenti.

(fonte: IlSole24Ore)

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