FRI-EL, AVANTI TUTTA SULLA GEOTERMIA. “POMODORI GARANTITI, GDO SEMPRE PIÙ INTERESSATA”

Fri-El spinge forte sul progetto geotermia: l’azienda a capo di un polo di serre hi-tech a Ostellato (Ferrara) che produce pomodori 365 giorni l’anno a marchio H2Orto tramite coltura idroponica con il 70% di risparmio di superficie e il 70% di risparmio idrico, sta sviluppando un piano per utilizzare l’energia che deriva dal calore proveniente da fonti geologiche presenti nel sottosuolo, energia alternativa e rinnovabile.

Vicino alle serre presenti a Ostellato il gruppo guidato dalla famiglia Gostner sta trivellando a 3.500 metri di profondità (con l’obiettivo di arrivare fino a 5.500 metri sotto la superficie) per utilizzare un sofisticato impianto di geotermia in grado di fornire acqua riscaldata da sfruttare nelle serre. “Entro un anno avremo a disposizione energia termica, ed entro due, tre anni quella elettrica con un conseguente abbattimento dei costi, visto che diventeremo indipendenti dal punto di vista energetico”, rivela Michael Zagler (nella foto), export manager dell’impresa ferrarese.

Nel frattempo però Fri El si gode i buoni riscontri del mercato: “Stiamo continuando a crescere, anche nelle dimensioni e capacità produttive”, conferma Zagler. “Siamo a 30 ettari di serre hi tech in ferro-vetro, contri i 20 degli scorsi anni, a cui aggiungere 1,2 ettari a Crevalcore. Il nostro business plan prevede di raggiungere i 60 ettari entri il 2026”, il manager dell’azienda, che lo scorso anno ha fatturato 20 milioni di euro, in crescita progressiva. “Il nostro piano sta funzionando considerando anche il fatto che la domanda continua a superare l’offerta. I margini di crescita ci sono e importanti”.

A livello commerciale la grande distribuzione sta chiedendo sempre più pomodori a grappolo prodotti in idroponica: “Il nostro vantaggio è essere in grado di garantire le forniture per tutto l’anno. Grazie al nostro sistema, nei mesi più caldi dell’anno, riusciamo a creare microclimi che consentono di ridurre di 3-4 gradi la temperatura rispetto a quella esterna. Sul mercato riusciamo così a beneficiare da una parte della continuità delle forniture, non avendo i problemi produttivi a causa del clima che in certi periodi si possono avere in Sicilia, in Spagna e negli altri areali produttivi”, afferma Zagler.

L’azienda sta cercando di investire anche su produzioni alternative (zucchine, melanzane, meloni, peperoni snack), sebbene il pomodoro (mini plum, ciliegino, cocktail, etc) rimanga di gran lunga il core business, rappresentando circa il 98% della produzione. “Per distinguersi uno degli aspetti fondamentali rimane la qualità e il gusto in primis. Su questo fattore anche gli olandesi stanno lavorando molto. Per noi più che un problema deve diventare una sfida e uno stimolo da una parte per migliorare ancora ma dall’altra per capire che siamo sulla strada giusta. Stiamo poi puntando a varietà di pomodoro ad alta resistenza al Tomato brown rugose fruit virus”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE

L'iscrizione è quasi completata... Ora dobbiamo solo verificare il tuo indirizzo email, e per farlo ti abbiamo mandato un messaggio con un link di conferma.