FIERE, MAXI POLO AD UN PASSO: MILANO SARÀ SOCIO DI PARMA CON IL 18% DELLE QUOTE

Settimana decisiva per l’operazione che prevede l’ingresso di Fiera Milano nell’azionariato di Fiere di Parma, in cambio della cessione a Parma, da parte di Milano, della sua manifestazione dedicata all’agroalimentare, Tuttofood, che resterà fisicamente negli spazi espositivi di Rho, ma sarà gestita da Parma, con il nome di “Tuttofood powered by Cibus”.

L’approvazione in Consiglio comunale, con ampia maggioranza (compresa una parte dell’opposizione), della delibera sulla nuova governance della società ha di fatto spianato la strada all’integrazione tra il gruppo fieristico emiliano e Fiera Milano, finalizzata alla creazione di una comune piattaforma fieristica italiana dedicata al settore agroalimentare, in grado di competere con le principali manifestazioni europee del settore, la tedesca Anuga e la francese Sial.

L’operazione

Ieri c’è stato il via libera dell’assemblea dei soci di Fiere di Parma ed entro la settimana, probabilmente già domani, giovedì 9 marzo, ci sarà l’ultimo passaggio, ovvero il via libera da parte del cda di Fiera Milano. Poi sarà cosa fatta: Fiera Milano entrerà nel capitale di Fiere di Parma attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale di quest’ultima, riservato al gruppo milanese. Fiera Milano riceverà un controvalore in azioni in cambio del conferimento di un ramo d’azienda, Tuttofood.

La nuova compagine societaria

L’esatta composizione della compagine societaria – con la redistribuzione delle quote in seguito all’ingresso di Fiera Milano – sarà resa nota nei prossimi giorni, contestualmente al conferimento del ramo d’azienda, ma le percentuali assegnate ai soci principali sono già state rese note durante il consiglio comunale di lunedì scorso. Primo azionista rimarrà Crédit Agricole che scenderà dall’attuale 32,42% al 26% circa, mentre proprio Fiera Milano sarà il secondo azionista, con il 18,5% delle quote (che corrispondono al valore di 16,5 milioni di euro attribuiti a Tuttofood dopo una serie di perizie). Comune e Provincia di Parma, che oggi detengono ciascuna il 19,58%, scenderanno invece attorno al 16%.
Proprio il peso dei soci pubblici è stato uno dei nodi principali affrontati nei mesi scorsi, per arrivare all’intesa, come spiega Michele Guerra, il sindaco di Parma che ha preso in mano il dossier lo scorso luglio, dopo l’insediamento della sua giunta eletta a giugno.

(fonte: Sole24Ore)

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