“Continua ad esserci troppa poca attenzione sul progetto di regolamento europeo che prevede la riduzione del 50% o addirittura dell’80% entro 2030 dei pesticidi. Per la direttiva ‘Green house’ o lo stop ai motori termici entro il 2035, si sono sprecate prime pagine di giornali e trasmissioni Tv, mentre sulla diminuzione drastica dei pesticidi, è stata dedicata poca considerazione al di fuori degli addetti ai lavori. Gli agricoltori sono i primi a voler ridurre l’uso di fitofarmaci, anche perché hanno un costo notevole, ma una diminuzione drastica, rapida e senza alternative, porterà alla chiusura di centinaia di aziende agricole. Continueremo a mangiare, ma importeremo sempre di più cibo prodotto con gli stessi pesticidi che noi abbiamo vietato”.
Lo dichiara in una nota Caterina Avanza, responsabile Agricoltura di Azione.
“La commissione Agricoltura del parlamento europeo sta ritardando il voto sul regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari perché esige uno studio d’impatto, mentre la commissione Ambiente e la commissione Europea fanno pressione per votare prima della pubblicazione di questo studio. Cose da matti. Le decisioni politiche si prendono su basi scientifiche e non seguendo mode o social media”, conclude.