NUOVO TERREMOTO PER FICO, TRA BILANCI IN ROSSO E SCELTE SBAGLIATE: L’AD CIGARINI VICINO ALL’ADDIO

Non c’è pace per Fico, la cittadella del cibo nata nell’area del Caab e mai davvero decollata che ora cambia di nuovo guida.

L’amministratore delegato, Stefano Cigarini, è a un passo dall’addio. “È un tema sul tavolo, ma compete ai soci decidere, io sono solo un manager. Non posso commentare una cosa che non è ancora successa — si limita a dire il diretto interessato, come riporta il Corriere della Sera —. Siamo in una fase di assestamento societario, se ci saranno nuovi azionisti decideranno loro che cosa fare”.

I bilanci

La decisione, però, sarebbe già stata presa e dovrebbe essere ufficializzata nelle prossime settimane. Al posto di Cigarini potrebbe arrivare Piero Bagnasco, amministratore delegato di Fontanafredda, la cantina di Alba rilevata anni fa dalla famiglia Farinetti. Ma sulla scelta del nuovo ad non c’è ancora il timbro definitivo. Cigarini era arrivato nel 2020 con la nomea da Re Mida dei parchi tematici con l’obiettivo di risollevare il mega centro commerciale creato dall’idea del patron di Eataly, Oscar Farinetti. Da manager di Cinecittà, del resto, Cigarini aveva ottenuto grandi risultati. A Fico, complici i mesi di chiusura a causa della pandemia, non è andata allo stesso modo. Il bilancio del 2021, aveva spiegato Cigarini, si era chiuso con una perdita di circa 3 milioni. Anche il 2022 dovrebbe chiudere in rosso, ma i numeri esatti si conosceranno solo quando l’assemblea dei soci approverà i conti. I soci, intanto, hanno già dato il via libera all’ennesima rivoluzione. Il primo passaggio è proprio l’addio di Cigarini che aveva preso il posto di Tiziana Primori, prima ad della società anche lei dimissionata. La novità è stata comunicata nei giorni scorsi.

Il biglietto della discordia

A Cigarini viene imputato, tra le altre cose, l’introduzione del biglietto d’ingresso. Una scelta che doveva mettere in sesto i conti della società ma che in realtà ha allontanato ancora di più i visitatori. Probabile, a questo punto, che tra un po’ l’ingresso al parco tornerà gratuito. Si vedrà. Tra le critiche rivolte a Cigarini c’è anche l’annuncio di un nuovo Fico da aprire in Cina, a Hangzhou. “È già stato approvato il piano di fattibilità ed è già stato firmato il contratto preliminare”, aveva detto il manager nelle scorse settimane spiegando che la struttura sarebbe stata disegnata dall’archistar, Stefano Boeri. In realtà, il progetto sarebbe ancora in fase iniziale e la trattativa riservatissima, quindi, i soci non hanno gradito un annuncio così prematuro. Per questo hanno deciso la sostituzione dell’ad che nelle prossime settimane lascerà. Primori e Cigarini sono stati entrambi scelti dal mondo cooperativo che con Coop Alleanza è l’azionista di riferimento di Fico. A quanto pare, i Farinetti avrebbero deciso di prendere in mano la gestione per provare a porre rimedio all’emorragia.

Le prospettive

Tra i nomi che circolano per il futuro c’è, appunto, anche quello di Piero Bagnasco, amministratore delegato di Fontanafredda, nota cantina rilevata anni fa dalla famiglia Farinetti. Come noto, nei mesi scorsi i Farinetti hanno ceduto a Investindustrial di Andrea Bonomi il 52% di Eataly. Un’operazione da oltre 200 milioni che ha consentito ai Farinetti e a Tamburi di mantenere il controllo sul 48% del capitale. Fico, però, non rientra nel perimetro della vendita a Investindustrial. Su Fico, come confermato dallo stesso Cigagini, dunque è in corso un riassetto societario. Il cambio dell’ad potrebbe essere un ulteriore segnale in quel senso. La scelta di Bagnasco confermerebbe che i Farinetti hanno intenzione di prendere in mano la società. Per le coop l’investimento nella cittadella del cibo è stato un bagno di sangue. Coop Alleanza da tempo sta riorganizzando la sua attività. Non è un segreto che, se potesse, vorrebbe uscire da Fico. L’operazione non è facilissima. Anche perché trattare con i Farinetti è tutt’altro che semplice. Nel 2021 i soci per mettere in sicurezza i conti avevano ricapitalizzato con 5 milioni. Le coop vedrebbero diluita la loro partecipazione solo con un ulteriore aumento di capitale. L’obiettivo sarebbe uscire perdendo il meno possibile. Intanto, a breve comincerà la terza era di Fico. Dopo Primori e Cigarini la missione impossibile di risollevare la cittadella del cibo verrà assegnata a un manager che gode della massima fiducia dei Farinetti.

(fonte: Corriere della Sera)

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