CSO, BILANCIO POSITIVO DA MACFRUT: “EDIZIONE BRILLANTE, AZIENDE SODDISFATTE”

Un Macfrut da ricordare, quello appena concluso, per CSO Italy e le aziende associate presenti allo stand collettivo. Per Gruppo Mazzoni, Kingfruit (Ceradini Group), European Fruit Group e Fortini Ortofrutticoli, sono stati tre giorni intensi, densi di incontri commerciali, grazie alla presenza dei numerosi buyer italiani ed esteri.

I responsabili delle aziende co-espositrici hanno espresso soddisfazione e apprezzamento per il lavoro svolto dalla squadra organizzatrice di Macfrut, che ha reso questa edizione particolarmente brillante ed efficace.
Un fermento che si è percepito bene nello stand CSO Italy, che ha attirato molti visitatori ed è stato sempre affollato.
Molto interesse ha suscitato anche il corner dedicato al progetto di promozione europea “Made in Nature”, finanziato congiuntamente da CSO Italy e Unione Europea per promuovere la cultura del biologico in Italia, Francia, Germania e Danimarca. Al corner dedicato i visitatori hanno potuto ricevere informazioni sul progetto, sulle aziende partner e sulle produzioni biologiche italiane.
Macfrut è stata anche l’occasione per gli operatori presenti di partecipare a diversi convegni e seminari, ai quali CSO Italy ha dato un contributo di rilievo.
Mercoledì 3 maggio, il presidente CSO Italy, Paolo Bruni, è intervenuto al Convegno Coldiretti, parlando delle priorità, a breve e lungo termine, del settore ortofrutticolo, con particolare riferimento a quello delle pere, sintetizzabili in tre fattori: innovazione, ricerca e promozione.
Sempre nella giornata di apertura, il direttore di CSO Italy, Elisa Macchi, ha apportato il suo contributo ad un convegno organizzato da Jingold sul kiwi, con particolare riferimento alle varietà coltivate e alle tendenze future.

“L’incontro ha visto una grande partecipazione dei produttori aderenti al Consorzio Jingold, grazie all’ottima organizzazione e ancor di più alla scelta dei contenuti da portare all’attenzione dei propri associati. Ha permesso di delineare come, in un momento che vede diverse criticità nel posizionamento dell’ortofrutta, a dare la spinta necessaria sono la buona gestione produttiva, tecnica e commerciale, oltre alla qualità del prodotto”, ha commentato il direttore Macchi.

Seminari stimolanti e ricchi di contenuti

Molto interessante, per non dire illuminante, è stato anche il seminario organizzato da Omnibus in collaborazione con CSO Italy e Fruitimprese sulle prospettive offerte ai produttori di ortofrutta italiana dai mercati del Far East, in particolare da Indonesia, Thailandia e Vietnam. Il seminario è stato aperto dal presidente Bruni, che ha ribadito l’importanza dell’impegno di CSO Italy nell’apertura di nuovi mercati. È seguita la relazione del direttore Macchi, che ha portato all’attenzione dei presenti una serie di comparazioni statistiche di interesse: l’import di frutta nel Far East è salito del 73%, dal 2013 al 2021, ma i rapporti bilaterali per il momento permettono all’Italia di esportare solo mele in Thailandia e Vietnam, e qualche prodotto in più in Indonesia (ma con ostacoli importanti dati dall’infinità di analisi di laboratorio e permessi richiesti). Le opportunità in quei Paesi sono però amplissime, occorre lavorare sodo per sfruttarle.
Infine, CSO Italy è stato coinvolto nel convegno di venerdì 5 maggio organizzato da Image Line dal titolo “I dati per dare valore all’agroalimentare Made in Italy: le opportunità degli ecoschemi PAC e delle certificazioni SQNPI, GlobalG.A.P. e Bio”. La relazione di Simona Rubbi, responsabile relazioni Internazionali CSO Italy, è stata dedicata alla certificazione GlobalG.A.P., l’unico standard privato nel tavolo di confronto, del cui gruppo nazionale di lavoro Rubbi è coordinatrice. “Abbiamo messo in luce come i dati siano fondamentali per ottenere le certificazioni e come sia importante aver acquisito in questi vent’anni un metodo di lavoro che oggi potrebbe essere portato a valore per tutte le diverse certificazioni. Nel contesto in cui oggi i produttori si trovano ad operare è fondamentale dare loro strumenti per razionalizzare ed evitare loro inutili duplicazioni e costi aggiuntivi di gestione”, ha affermato Simona Rubbi.

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