“Ha smesso di piovere ma l’allerta è ancora ai massimi livelli. Dalle colline arriva ancora acqua. È un disastro”.
Anche Alessandro Zani, a capo dell’omonima azienda faentina che ha stabilimenti in alcune delle aree maggiormente colpite dall’alluvione che sta devastando la Romagna (e che già era stata colpita a inizio maggio in altri diffusi allagamenti), traccia un quadro drammatico di quanto sta accadendo nelle ultime ore. “Lavoriamo a singhiozzo, ma la situazione è davvero al limite. Ci sono imprese associate irraggiungibili, a causa delle strade invase dell’acqua e dal fango. Parte del personale non riesce a raggiungere l’azienda. Sono davvero preoccupato. Non abbiamo mai assistito a nulla del genere”.
“Impossibile fare previsioni su ciò che accadrà ai frutteti, che sono ancora per buona parte parzialmente sommersi dall’acqua. Rimane il fatto – osserva l’imprenditore romagnolo – che questi sono anche gli effetti di una cronica incuria del territorio. Serve fare prevenzione e per farlo servono fondi”.
Emanuele Zanini