Un’anima sempre più green per Bonduelle Italia, che vuole contribuire a guidare il consumatore verso la transizione vegetale, verso l’utilizzo di prodotti sani e comodi, e nel contempo punta ad aprirsi e a dialogare maggiormente con gli stakeholder: Federico Odella (nella foto), amministratore delegato, parla così di Bonduelle all’indomani del conseguimento della certificazione B Corp, “che abbiamo raggiunto per primi in Europa e va vista quale punto di partenza, ma anche segnale di continuità, per una famiglia che da sempre ha privilegiato il concetto di sostenibilità”.
Migliorare la qualità della vita delle persone con un impatto positivo sul pianeta: in questa direzione vanno gli sforzi dell’importante player di settore, in una vision non proiettata esclusivamente all’ambito economico.
Significativi i numeri: “Restiamo il punto di riferimento nel mercato della IV Gamma nazionale con una quota del 15% che sale al 30% in alcune regioni – fa presente Odella – mentre nei piatti pronti veleggiamo attorno ai 45 punti e nelle bowl siamo al 28% circa. Bonduelle ha più di 55 punti di penetrazione: significa che 15 milioni di famiglie hanno nostri prodotti in frigo o nella dispensa. Le nostre ciotole, intanto, in base alle ultime rilevazioni, crescono del 18%”.
Il segmento delle insalate in busta si conferma quanto mai complesso: l’erosione del potere d’acquisto a causa dell’inflazione al 15% ha raffreddato i consumi, in calo del 3%. Ma Bonduelle non molla: “Confermiamo il nostro impegno confidando in una ripresa; abbiamo discusso e stiamo discutendo con la GDO ma anche con i nostri produttori. L’industria, del resto, ha un ruolo chiave in un’ottica di condivisione di un piano di intenti tra tutti gli attori”.
Insieme a sostenibilità, è innovazione la parola che ispira il Gruppo: Odella a questo proposito cita il recente lancio delle Protein Salad, gamma di prodotti comprendente proteine vegetali e fibre, senza conservanti aggiunti, per intercettare i nuovi trend. E poi le linee “Carta delle Insalate” e “Bonduelle Zero”, “protagoniste entrambe di una crescita sia a valore, sia a volume”, riferisce.
Fresca new entry, nell’ambito delle “Carte”, è il mix “Lattughino & Datterini”, ad oggi unica referenza sullo scaffale di IV gamma con pomodorini e insalata già lavati e imbustati “per offrire un prodotto semplice ma al contempo rivoluzionario, cavalcando il trend consolidato degli abbinamenti culinari”. E non è finita: “A giugno arriverà un’ulteriore, importante novità”, preannuncia l’AD.
Il concetto di innovazione, tiene a puntualizzare Odella, non deve essere intenso semplicemente come estensione di marca, ma anche come interpretazione dei desiderata e dei bisogni del consumatore. Un consumatore che vuole “semplicità e comodità, piatti buoni e sani, di facile preparazione, nel segno della qualità“.
L’Italia, con un fatturato di circa 200 milioni di euro, si conferma il Paese più importante del Continente per la storica azienda, che nei suoi stabilimenti tricolore “capitanati” dalla sede di San Paolo d’Argon lavora 160 milioni di buste ogni anno. “Facciamo e faremo molta comunicazione anche nei confronti dei consumatori, vogliamo raccontare sempre più Bonduelle che tra le altre cose si affida per l’80-85% a materia prima italiana”.
Ma l’azienda francese, che proprio in quel di San Paolo d’Argon ha il più grande stabilimento europeo per i prodotti di IV Gamma, guarda anche al rinnovamento tecnologico: vuole aumentare l’automazione dei propri impianti, riducendone nel contempo l’impatto ambientale. Verranno installati sistemi robotizzati per le operazioni di carico e scarico delle materie prime e per la gestione finale delle buste. I tetti degli stabilimenti della Bergamasca e di Battipaglia, inoltre, ospiteranno pannelli fotovoltaici che consentiranno di produrre 1 Giga di energia elettrica ciascuno, pari al 15% del fabbisogno aziendale. Nei prossimi tre anni, sono previsti investimenti per circa 10 milioni di euro.
Mirko Aldinucci
mirko.aldinucci@freshcutnews.it
(fonte: Freshcutnews.it)
