ALLUVIONE, COPAGRI PLAUDE IL GOVERNO: “MA URGONO ULTERIORI FONDI”

“La sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi fino al 31 agosto, con ripresa dei pagamenti fino al 20 di novembre, unitamente al differimento delle rate dei mutui e alla sospensione delle bollette per i comuni colpiti dalla drammatica alluvione che si è abbattuta sull’Emilia-Romagna, rappresenta un segnale importante per i tanti territori che sono ancora alle prese con la conta dei danni”.

Lo afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista (nella foto) a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri di un decreto-legge recante interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023.

“Apprezziamo, in particolare, l’impostazione alla base del cosiddetto ‘DL Alluvioni’, con la quale il Governo si è impegnato prontamente a fare sinergia tra tutti ministeri così da mettere in campo a strettissimo giro un plafond complessivo pari a circa due miliardi di euro”, prosegue Battista, evidenziando l’ampio e articolato ventaglio di misure previste dal testo approvato dall’Esecutivo.

“Con particolare riferimento all’agricoltura, comparto per il quale si può già parlare di danni che superano le centinaia di milioni di euro e per la cui esatta quantificazione bisognerà aspettare che si ritirino le acque e che si possa così verificare lo stato di salute delle piante, nonché dei terreni, è bene ricordare che la furia dell’alluvione ha completamente distrutto intere coltivazioni, con ripercussioni anche sulle annate produttive dei prossimi anni, causando al contempo danni non indifferenti alle strutture e mettendo a serio rischio l’incolumità degli animali, in diversi casi ancora dispersi o bloccati nelle stalle”, ribadisce il presidente.

“Bene quindi il primo intervento a favore del Primario, col quale vengono stanziati 75 milioni di euro derivanti dal Fondo per l’innovazione in agricoltura, dei quali 10 milioni per il 2023, 30 milioni per il 2024 e 35 milioni per il 2025, e 100 milioni di euro per incrementare la dotazione del Fondo Agricat, come espressamente richiesto dalla Copagri nel corso del recente vertice d’urgenza svoltosi alla Protezione Civile, anche se per ristorare i danni alle produzioni agricole e risollevare così le sorti dell’agricoltura regionale serviranno ben altri interventi, con dotazioni e portata decisamente maggiori”, osserva Battista.

“Solo in Emilia-Romagna, infatti, parliamo di centinaia di ettari di terreni allagati in zone particolarmente ricche di frutteti, vigneti, allevamenti, nonché di produzioni di cereali, sementiere e orticole, tutte colture ad alto reddito e dal forte impatto occupazionale”, ricorda il presidente, evidenziando che “i danni ai seminativi sono difficili da stimare, in quanto dipenderà dalla velocità di deflusso delle acque, anche se nelle zone prossime alla rottura degli argini i raccolti e le produzioni orticole possono essere già dati per persi”.

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