CILIEGIE, IN PUGLIA PRODUZIONE DI MAGGIO QUASI AZZERATA. GIULIANO: “DISASTRO EPOCALE”

Un disastro epocale”. Nicola Giuliano (nella foto) definisce così il terribile avvio della campagna delle ciliegie pugliesi. Il mese maggio, che di solito rappresenta il periodo di inizio delle raccolte con le produzioni più precoci, è stato un’ecatombe: “Il prodotto è stato letteralmente distrutto dal maltempo”, afferma l’imprenditore barese, a capo della Giuliano Puglia Fruit, una delle principali realtà nazionali nel settore ortofrutticolo e nello specifico nel comparto delle ciliegie e dell’uva da tavola.

“Già in aprile il clima non era stato troppo buono, ma il peggio è arrivato poco dopo con vento, grandine e piogge durate per oltre quindici giorni che hanno spaccato il prodotto maturo sulle piante e anche quello ancora in fase di maturazione”. Il risultato è che della produzione precoce, contraddistinta in particolare dalla raccolta delle varietà Bigarreau e Giorgia, “è rimasto appena il 10%. Quindi il 90% del raccolto di maggio di tutta la produzione pugliese è andato perduto. Una cosa mai accaduta prima”, precisa Giuliano. “Ho 59 anni e da 45 lavoro nel settore. Non era mai successo di fermare gli impianti per mancanza di prodotto”.

Sebbene ora ci si affidi a giugno, le prime stime provvisorie sono da brividi: “Metà del fatturato stagionale delle aziende pugliesi che lavorano le ciliegie è andato in fumo. Il danno economico, a valore, è quindi del 50%, a livello produttivo almeno del 30% sul totale stagionale, se non di più”. Dati confermati anche per quanto riguarda la stessa Giuliano Puglia Fruit: “Se l’anno scorso avevamo raccolto 6 milioni di chili di ciliegie, quest’anno non supereremo i 3 milioni”.

La speranza ora è in un giugno di piena ripresa con la Ferrovia

Archiviato un mese da lacrime e sangue, ora si guarda a giugno sperando in una immediata e indispensabile ripresa: “Ora siamo partiti con le prime ciliegie della varietà Ferrovia, la regina delle ciliegie pugliesi. Le più precoci hanno subito danni del 50%, ma il 50% “salvo” potrà ottenere ottimi riscontri. La qualità è eccelsa, con frutta sana e di calibro sostenuto, grazie anche al meteo, che per una volta, in questo caso, è stato favorevole. Prevedo prezzi in forte rialzo proprio per la mancanza di prodotto, non solo in Puglia ma anche in altri areali italiani ed esteri. Speriamo che il clima non ci danneggi ancora. Ma alla fine ahimé la stagione sarà comunque negativa. Il raccolto di maggio pressoché cancellato inciderà in maniera determinante anche nella migliore delle ipotesi. Ma dobbiamo rimanere fiduciosi, tirando su l’umore a tanti produttori molto amareggiati”.

L’appello: “La politica aiuti nella spinta all’innovazione”

Ad approfittare di questa situazione nelle scorse settimane è stata soprattutto la Spagna, che è riuscita a piazzare il proprio prodotto sugli scaffali dei supermercati italiani e nei Mercati all’ingrosso. “Ma anche gli spagnoli ora stanno soffrendo condizioni climatiche non buone”, precisa Giuliano che poi lancia un appello. “Spero che questa ennesima batosta spinga il settore a puntare maggiormente sull’innovazione. Per farlo, però, serve un sostegno concreto e importante da parte della politica e delle istituzioni competenti attraverso mirati piani di sviluppo rurale che si concentrino anche su un comparto, come quello cerasicolo, che merita di essere modernizzato e aiutato. Il mondo della ciliegia è vivo e cresce. Non possiamo permettere che le calamità naturali lo compromettano. Serve intervenire una volta per tutte, per prevenire i danni, non con gli aiuti dopo il disastro”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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