FINANZA VICINA ALL’ORTOFRUTTA, MA SERVONO PROGETTI SOLIDI

La finanza è un tema sempre più sensibile e strategico per il settore ortofrutticolo. Lo dimostrano i convegni e gli eventi organizzati, e in fase di organizzazione, da parte della nostra casa editrice e della società collegata Omnibus; lo attestano i due momenti di approfondimento che hanno avuto luogo in occasione dell’ultimo Macfrut.

In “Finanza agevolata per l’ortofrutta: cultura d’impresa e linee guida“, organizzato da Argo Logica, Francesco Raimondi, AD di Value Target ha spiegato come deve essere chiaro che “la finanza agevolata non deve essere vista come un bancomat”. Marco Casali, vicedirettore di Confagricoltura Bologna, ha cercato di porre l’accento sulla consapevolezza e la preparazione che le aziende e gli imprenditori agricoli devono avere quando si affacciano al mondo della finanza agevolata.

Un’azienda impreparata dal punto di vista organizzativo, procedurale, amministrativo e “gestionale” potrebbe non rispettare i requisiti necessari, oppure, addirittura trovarsi a dover rispondere di certe inadempienze a seguito di determinati controlli.

La tavola rotonda ha cercato di fornire una serie di linee guida e best practices che il buon imprenditore potrebbe adottare, sia per risultare idoneo alle varie forme di finanziamento future, sia, soprattutto, per portare avanti la sua azienda correttamente dal punto di vista legislativo e organizzativo.

Da questo presupposto, lo stesso Casali ha fornito un decalogo per le aziende agricole e ortofrutticole per l’accesso al mondo dei contributi.

Durante il convegno si è cercato più volte di sottolineare come l’idea, l’obiettivo e il progetto debbano essere centrali quando si necessita di contributi; ancora oggi è infatti pratica molto, troppo diffusa cercare prima i bandi disponibili per poi pensare ad un progetto che possa essere idoneo al bando stesso.

Occorre innanzitutto invertire questa tendenza, è stato detto, e far capire all’imprenditore che deve portare avanti con coraggio progetti realmente utili, che abbiano l’obiettivo primario di migliorare la propria azienda e non quello di accedere ai finanziamenti.

Altro tema toccato la digitalizzazione, non ancora sufficientemente diffusa nel settore agricolo, che rimane ancora troppo restio a investire su queste tecnologie. Urge un ricambio generazionale consapevole.

Di finanza si è parlato anche in un convegno di Aretè con Pier Luigi Rossi, managing director di IDea Agro, fondo gestito da Dea Capital Alternative Funds SGR, Francesco Orazi, managing partner Fondo Agroalimentare Italiano, Davide Piatti, Banquier Conseil Crédit Agricole – Servizio Agroalimentare, Stanislao Fabbrino, presidente e AD Fruttagel e AD Deco Industrie S.C.p.A., Cristian Moretti, direttore generale Agrintesa e Bruno Piraccini, presidente Orogel.

E’ emerso che il contesto del mercato ortofrutticolo italiano si è rapidamente evoluto e le aziende di trasformazione si trovano ad affrontare nuove sfide che riguardano sia la dinamica del settore, con un calo delle produzioni locali e un minor utilizzo degli impianti di condizionamento e di lavorazione, sia fattori esogeni alla filiera come l’innalzamento dei tassi d’interesse. Un quadro sfidante ma ricco di opportunità.

Serve però, ancora più del passato, la capacità di costruire progetti concreti che siano solidi non solo sul piano economico ma anche di coinvolgere manager adeguati e operatori finanziari in gradi di comprendere le logiche del settore. Le esperienze positive ci sono e alcune sono emerse anche durante il confronto. La capacità di costruire i progetti, la conclusione cui si è arrivati, farà la differenza sulla possibilità di realizzarli con soddisfazione.

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