REGNO UNITO, IL GOVERNO SI APPELLA ALLA GDO PER FERMARE LA CRESCITA DELL’INFLAZIONE

Il primo ministro britannico, Rishi Sunak (nella foto), sta valutando l’ipotesi di chiedere la collaborazione della grande distribuzione, per fermare la crescita dell’inflazione alimentare salita, ad aprile, di quasi il 20% sullo stesso mese del 2022.

Si tratta della percentuale più alta da 45 anni. Secondo il progetto allo studio, i supermercati sarebbero chiamati a fissare, su base volontaria, il prezzo più basso possibile per i prodotti di largo consumo, tra cui pane e latte.
Il progetto, se confermato, richiama da vicino il “trimestre anti-inflazione” in corso in Francia
fino alla fine di giugno. Stando ai dati diffusi dal governo francese, l’iniziativa ha dato finora positivi risultati, con una riduzione del 13% dei prezzi dei principali prodotti destinati all’alimentazione. Pertanto, la scadenza dell’iniziativa potrebbe essere prorogata fino all’autunno.

Il premier britannico ha anche organizzato nei giorni scorsi una riunione sulla sicurezza alimentare, alla quale hanno partecipato i vertici delle organizzazioni agricole. I risultati dell’incontro sono stati riportati in una lettera aperta firmata da Sunak. Nel quadro degli accordi commerciali con i paesi terzi, è stato assunto l’impegno a considerare le esigenze dei settori più sensibili, mediante la fissazione di massimali permanenti per le importazioni.

Saranno, inoltre, salvaguardati gli standard qualitativi vigenti nel Regno Unito. Ad esempio, si legge nella lettera del primo ministro, «non sarà consentita l’importazione di carni bovine ottenute da animali allevati con gli ormoni e di pollame trattato con il cloro». Si complica, quindi, il negoziato per la sigla di un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti. Sul piano interno, è stato convenuto il rafforzamento delle filiere ortofrutticola ed avicola. E la normativa sulle organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo resterà in vigore oltre la scadenza attualmente fissata nel 2026. Un milione di sterline (circa 1,15 milioni di euro) sarà destinato alla promozione dei prodotti lattiero- caseari del Regno Unito sui mercati internazionali. Previsto, inoltre, il rafforzamento della presenza degli addetti agricoli nelle ambasciate, per promuovere l’export del settore agroalimentare.

Il tasso di autoapprovvigionamento alimentare del Regno Unito si attesta attorno al 60% e quello britannico, nonostante la “Brexit”, resta il principale mercato di sbocco delle produzioni di settore della Ue. Nel 2022, l’export degli Stati membri ha sfiorato i 48 miliardi di euro, con un’incidenza del 21% sul totale delle vendite nei paesi terzi.

(fonte: Agrisole)

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