TEA, “ORA SERVE ACCELERARE IN EUROPA”

“I Tea sono uno dei passaggi significativi nella storia dell’agricoltura italiana. Ringrazio il Parlamento per aver fatto una battaglia di civiltà, puntando su un percorso verso la sostenibilità in grado di assicurare cibo in quantità e in sicurezza garantendo le risorse naturali”.

Con queste parole, e con l’orgoglio di “essere dalla parte giusta”, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha ringraziato i parlamentari Luca De Carlo e Raffaele Nevi che si sono adoperati per l’approvazione dell’emendamento al DL Siccità che autorizza la sperimentazione in campo delle tecniche di evoluzione assistita-tea. De Carlo, che presiede la Commissione agricoltura del Senato e Nevi, segretario della Commissione agricoltura della Camera, sono intervenuti al convegno “Tecniche di evoluzione assistita, a che punto siamo?” promosso dall’organizzazione datoriale agricola presso la sua sede a Palazzo Della Valle a Roma. Al convegno hanno partecipato anche autorevoli rappresentanti del mondo della ricerca, come Riccardo Velasco, direttore del Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia del CREA e Vittoria Brambilla, biotecnologa dell’Università degli studi di Milano, che da oltre dieci anni si dedicano agli studi in laboratorio sui Tea e attendevano con impazienza la possibilità di sperimentarli in campo e verificarne l’efficacia. Al convegno, introdotto dal direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, ha preso la parola Deborah Piovan, presidente della FNP Proteoleaginose Confagricoltura, spiegando l’utilità delle tecniche di evoluzione assistita per l’agricoltura e le imprese di settore, in quanto consentono all’agricoltore di rispondere meglio alle sfide del cambiamento climatico e agli standard di sostenibilità ambientali sempre più alti definiti dalle politiche agricole.”Per rispondere a tutte queste sfide – ha osservato Piovan -, le imprese devono poter accedere a ogni strumento messo a disposizione dall’innovazione, al fine di salvaguardare la tipicità dei prodotti per cui l’agroalimentare italiano è apprezzato”.

I ricercatori Velasco e Brambilla hanno a loro volta sottolineato i vantaggi di queste tecniche nella risposta al cambiamento climatico e nel percorso di un’agricoltura innovativa e sostenibile.

“E’ stato fondamentale riuscire a portare in campo la nostra ricerca – ha detto Velasco – Quando ci sarà la siccità, potremo rispondere”.

La politica finalmente si fida di quello che diciamo” – ha sottolineato la ricercatrice Brambilla, aggiungendo di “essere molto felice di far parte della Commissione avviata dalla Regione Lombardia al fine di definire i protocolli sperimentali per mettere le piante in campo”.

REGOLAMENTO SULLE TECNICHE GENOMICHE IN COMMISSIONE UE IL 5 LUGLIO

Se l’Italia, con l’emendamento al DL Siccità, ha fatto da apripista nel campo delle biotecnologie agricole, adesso si attende la riforma Ue e l’appello rivolto durante il convegno dal presidente di Confagricoltura è stato quello di fare presto: “Abbiamo poco tempo per approvare la proposta di regolamento sulle tecniche genomiche che la Commissione Ue presenterà il prossimo 5 luglio – ha detto Giansanti – Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue devono lavorare in stretta collaborazione per arrivare a una codecisione entro i primi mesi del 2024, altrimenti si rischia di bloccare l’iter del dossier. La campagna elettorale europea del prossimo anno ritarderebbe infatti la procedura di adozione posticipandola al 2025, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero per la produttività e la competitività dell’agricoltura italiana”.

L’agricoltura non può rimanere vittima della campagna elettorale per le europee“ – ha affermato in un videomessaggio il vicepresidente del Senato, il leghista Gian Marco Centinaio. “Di fronte a chi a Bruxelles continua a mettere ostacoli alla sperimentazione e al riconoscimento delle Tecniche di Evoluzione Assistita – ha proseguito – l’Italia deve impegnarsi per far valere il suo ruolo di leadership in questo campo. Sono certo che il nostro governo si impegnerà in questa direzione, anche su mandato del Parlamento e del mondo agricolo. La Lega farà di tutto affinché la ricerca scientifica e le nuove tecnologie permettano alla nostra agricoltura di non rimanere indietro rispetto al resto del mondo”.

L’europarlamentare Herbert Dorfmann, intervenuto in videocollegamento, ha rilevato nel testo della riforma europea potrebbe emergere l’ipotesi di un’etichettatura per i nuovi prodotti derivanti dalle tea. “ Qualora ci fosse bisogno di una rintracciabilità – ha affermato Dorfmann, in linea con la posizione sostenuta da Confagricoltura –, questa deve avvenire tramite il materiale di propagazione, ad esempio sulla barbatella o sulla pianta da melo, e non sull’alimento finale”.

Cristina Latessa

 

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